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Giovanni Jelmini - Il grande assente
Redazione
12 anni fa

Negli scorsi giorni la sinistra di Mendrisio, capitanata da Rossano Bervini, ha accollato al sindaco Carlo Croci, in modo improprio e strumentale, l’etichetta del “Grande assente”. L’attacco “elettorale” della sinistra sorprende perché proprio al Sindaco non si può non riconoscere una presenza incessante e di qualità nella gestione corrente e nei numerosi progetti strategici della città. A onor del vero, dalle vicissitudini politiche del recente passato e dalla campagna elettorale in corso, emerge che la titolarità di questo titolo è ad esclusivo appannaggio di Bervini e questo per almeno tre motivi. Intanto, nel 2009 Bervini si è candidato nella lista di municipio per Insieme a Sinistra (IS) con l’intento di soffiare la poltrona a Giancarlo Cortesi, candidato storico del suo partito. I più maligni affermavano pure che nel caso di una sua nomina in municipio, Bervini avrebbe sollecitato il ballottaggio per la carica di sindaco. Il risultato delle urne ha però disilluso le ambizioni di Bervini, assurgendolo al ruolo del “Grande assente” dall’esecutivo comunale. A distanza di 4 anni Bervini avrebbe potuto approfittare della poltrona lasciata da Giancarlo Cortesi e candidarsi nella lista per il municipio con buone possibilità di successo, ciò che gli avrebbe peraltro consentito di concretizzare i numerosi proclama, squisitamente teorici, da lui pronunciati nel corso della corrente legislatura. La lista ufficiale di IS non contempla però la candidatura di Bervini, assurgendolo, ancora una volta, al ruolo del “Grande assente” dalla tanto ambita stanza dei bottoni del comune di Mendrisio.Non pago dei precedenti riconoscimenti, Bervini ha pure rinunciato a sedere nel prossimo consiglio comunale, istituzione che, secondo informazioni ricevute, gli ha permesso durante questo quadriennio di mostrare ai colleghi le sue doti oratorie per divulgare ai più i crismi del socialismo. E per una volta ancora Bervini risulta essere il “Grande assente” anche dal consiglio comunale. Questi tre brillanti podi nella classifica del “Grande assente” dalla vita politica ed istituzionale di Mendrisio, inducono ad invitare Bervini, unitamente ai suoi compagni di partito, dall’esimersi dall’applicare la filosofia e i moralismi spicci solo ed esclusivamente sulle posizioni degli altri, senza considerare l’evangelica trave nel proprio occhio. La verità in politica non appartiene a nessuno, la coerenza e la dignità dovrebbero per contro essere proprie dei predicatori, proprio per evitare di incorrere nelle più ingenue contraddizioni. Giovanni Jelmini

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