
Il secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo: s’ha da fare o se ne può fare a meno ?
Le principali vie di comunicazione già in epoca romana si inoltrarono nelle valli alpine cercando i varchi verso nord che fossero percorribili almeno per qualche mese all’anno. Fino al Medioevo ci si limitò a pochi e sporadici contatti sociali ed economici, laddove l’Europa restava divisa in Regioni centrate soprattutto sui potentati locali. Solo negli ultimi due secoli dello scorso millennio la mobilità venne rivoluzionata da nuove modalità di trasporto e dallo smarcamento sociale nato dalle varie rivoluzioni che avevano finalmente allargato gli orizzonti sociali. Il nostro Cantone divenne, grazie alla sua ubicazione centrale nell’arco alpino, protagonista. Il giovane ed illuminato Governo dell’ottocento gestì con maestria lo sviluppo del Cantone definendo che due priorità fossero centrali: istruzione e nuove strade. In seguito alle strade si aggiunse la ferrovia e ciò permise al nostro sistema-paese, cosa s’usa dire oggi, di abbandonare la miseria materiale nella quale eravamo rimasti confinati con i vecchi baliaggi. Oggi il tema politico è il risanamento della galleria autostradale del San Gottardo. Si tratta di mantenere la raggiungibilità del nord delle Alpi, ora sempre più preclusa dalle continue chiusure quasi quotidiane (le statistiche indicano ca. 300 le chiusure annue della galleria).
Il prossimo anno si terrà la votazione federale sl progetto di risanamento della galleria basato sulla costruzione di un secondo tubo autostradale. Questo progetto è stato approvato sia dal Consiglio federale che dal Parlamento e ciò significa che ne è stata riconosciuta la chiara valenza nazionale ed internazionale. I referendisti contestano la necessità del secondo tubo perché la soluzione sarebbero le nuove prospettive date da Alp Transit mentre con l’aumento delle capacità autostradali non si farebbe altro che spostare le colonne ed l’inquinamento nel Mendrisiotto o al nord delle Alpi.
Quest’ultima tesi è perlomeno scorretta in quanto con il secondo tubo non si aumentano le capacità di passaggio perché le corsie di scorrimento sotto il San Gottardo restano come finora: due ! Si diminuiranno le attuali interruzioni (300 all’anno !) e si aumenterà la sicurezza grazie alla separazione fisica delle due galleria (una per direzione di marcia !), separazione non presente su tutto l’asse autostradale europeo nord-sud europeo dal sud Italia al nord della Francia e della Germania. Su Alp Transit va una volta per tutte evidenziato che nei prossimi anni entrerà in servizio solo una parte. Infatti perlomeno fino a metà del corrente secolo non sarà in grado di trasportare merci e persone sotto le Alpi sia per i bisogni nazionali sia e soprattutto per quelli europei. Va infine rilevato che con l’entrata in funzione di questa prima fase di Alp Transit le tasse per gli autotrasportatori che passano per la Svizzera aumenteranno sostanzialmente e ciò libererà l’autostrada che ora conta circa 3'000 (tremila !) passaggi giornalieri ad Airolo.
Ma il tema sul quale voglio porre la vostra attenzione è la funzione della galleria autostradale del San Gottardo: assicurare la mobilità tra il nostro Cantone ed il resto della Confederazione. Abbiamo bisogno di collegamenti agili e sicuri, siano essi strada o ferrovia, con il nord della Svizzera e viceversa. Nell’attuale battaglia ideologica sul secondo tubo si dimentica la raggiungibilità del Ticino verso il resto della Svizzera. Il nostro prodotto turistico più interessante, lo dimostrano anche le ultime valutazioni settoriali, sono il turismo di giornata o di pochi giorni. Questo turismo ha il suo mercato al nord che deve essere raggiungibile senza le interminabili colonne che li dirottano verso destinazioni simili (Vallese e Grigioni) ma non soggette a queste penalizzazioni.
In conclusione credo che il secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo, concorre alla nostra mobilità assieme alla ferrovia e, perché no, ai collegamenti aerei di linea di Lugano-Agno, e va quindi realizzato. Diamo piena fiducia alle Autorità federali, cantonali, regionali che propongono il risanamento del San Gottardo basato sulla realizzazione del secondo tubo ad una sola corsia !
Gilles Renaud, municipale di Cadenazzo e candidato PPD-GG al Gran Consiglio
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