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Gianpietro Canepa - Parc Adula, ora tocca a noi
Gianpietro Canepa - Parc Adula, ora tocca a noi
Gianpietro Canepa - Parc Adula, ora tocca a noi
Redazione
9 anni fa

Parlare del Progetto Parc Adula mi suscita sentimenti contrastanti: da una parte c’è la mia indole di montanaro e il pensiero di contadino caricatore dell’Alpe Greina. Sentir parlare di abbandono, di bosco potenziale, di piani di pascolazione e di letame da spandere a Motterascio mi fa rabbrividire. Per non parlare poi di venir considerati delle eccezioni e non più come dei primi attori. In questo senso capisco e dò ragione ai caricatori dell’alpe che si sono dichiarati contrari. Ho comprensione anche per chi carica l’alpe con pecore in zona centrale: i grandi predatori potrebbero diventare un problema ma lo saranno anche senza il progetto Parco

Dall’altra parte c’è però la mia visione da imprenditore ed il fatto che soltanto 6 mesi fa sono stato rieletto nel Municipio del Comune di Blenio, chiamato tra gli altri compiti ad occuparmi delle finanze. Il popolo mi ha voluto quale suo rappresentante, seppur senza fregiarmi del titolo di “Onorevole”. Come a evidenziare la considerazione per la classe politica che vige al giorno d’oggi, per alcune persone non merito infatti questo appellativo per il solo fatto di non avere la loro stessa opinione.

Nel merito dell’argomento, un imprenditore non può rifiutare un progetto come Parc Adula, sarebbe come non presentare un’offerta per il lavoro del secolo. Forse il lavoro non mi piace tanto, forse non l’ho mai fatto ed il prezzo potrebbe essere davvero troppo tirato. Ma non consegnare l’offerta significherebbe rinunciare ad un’opportunità unica, ed i miei operai resterebbero senza impiego. Si partecipa quindi al concorso sperando di ricevere la commessa. Alternative non ve ne sono. Non partecipare significherebbe avere una mentalità perdente che porterebbe inevitabilmente al fallimento.

Come amministratore comunale ho toccato più da vicino la realtà economica in cui viviamo. Ho capito che senza veri progetti di sviluppo economico siamo destinati al declino. Progetti economici si definiscono tali se creano lavoro in Valle e per la gente della Valle. La Fondazione Alpina per le scienze della vita ed il centro di Acquacalda sono ad esempio dei progetti economici di successo. La gente che ci lavora va al negozio, affitta appartamenti in paese e porta con sé le proprie famiglie. Così come accade oggi per il Parc Adula, anche per questi progetti c’erano inizialmente delle opposizioni, com’è normale che sia.

Chi non vuole il Parco, che progetti alternativi propone? La Charta del Parc Adula spiega a pagina 280 e seguenti del Piano di gestione, come si fa economia. Indirizzi concreti, 5,2 milioni di franchi ogni anno da investire in progetti e posti di lavoro. Supponiamo che solo la metà di questi soldi arrivino in Valle, ciò significherebbe l’arrivo di un importo corrispondente a quasi all’intero gettito d’imposta del Comune di Blenio, a cui si andrebbe ad aggiungere l’effetto moltiplicatore 1:5 che si andrebbe a generare. Nel Parco nazionale svizzero dell’Engadina infatti, ogni franco investito ne genera altri cinque. Quindi, grazie al Parco, si andrà a generare l’equivalente del gettito fiscale dell’intera Valle. Questi sono fatti e numeri, il resto sono chiacchiere da osteria.

Negli anni ‘50 la Blenio SA realizzò gli impianti idroelettrici che negli anni ‘90 furono ampliati con investimenti milionari. Molti erano contrari, molti vedevano svendere il nostro territorio e fu addirittura scritto un libro bianco. Oggi chi vi rinuncerebbe? L’OFIBLE rappresenta il primo contribuente ed il maggiore datore di lavoro del Comune.

Circa 15 anni fa si è iniziato a parlare di gestione delle zone palustri del Lucomagno. Inizialmente gli agricoltori gridavano allo scandalo, poi arrivarono i contributi federali e oggi tutti ne riconoscono l’importanza economica.

In questi giorni il Comune di Blenio festeggia i primi 10 anni di vita. In 10 anni ha investito più di 40 milioni di franchi. Ha creato economia grazie ai finanziamenti ricevuti per l’aggregazione e grazie ad una migliore organizzazione e razionalizzazione. Molti erano inizialmente contrari ma nessuno oggi vorrebbe tornare indietro, considerato pure il fatto che alcuni oppositori ne hanno poi tratto beneficio diretto.

Nel 2012 è arrivata la nuova politica agricola che a pochi piaceva. Oggi nessuno fa a meno dei programmi ecologici e dei contributi che ne derivano, il reddito agricolo è aumentato così come gli investimenti nelle infrastrutture agricole e nelle bonifiche dei terreni agricoli.

La storia si ripete, oggi è il turno di Parc Adula. Dobbiamo provare senza aver paura del nuovo. Molte volte si sente parlare di libertà. Ad ognuno di noi piacerebbe fare quello ci pare, ma come si può essere davvero liberi senza disporre delle risorse necessarie? Chi rinuncerebbe al proprio stipendio per essere libero? In questo senso le argomentazioni dei contrari riguardano solo la libertà di salvaguardare i propri interessi personali, tralasciando la visione del bene comune e quella a lungo termine.

Mia figlia tra 6 anni cercherà un lavoro. Proverà a candidarsi alla Posta e la risposta sarà che lo sportello c’è solo a Bellinzona. Si candiderà poi alla Banca Raiffeisen ma la sede più vicina potrebbe trovarsi a Biasca. Allora si candiderà alle OFIBLE ma, con il prezzo dell’energia a 3 centesimi e con le ristrutturazioni già in corso oggi, chissà cosa le risponderanno. Si rivolgerà infine al Cantone, che con 2 miliardi di franchi di debiti, 1 miliardo di costi per stipendi ed un capitale proprio negativo milionario, le risponderà che non assumeranno più nessuno. Aprirà allora un ristorante ma, con la situazione turistica attuale, il fallimento sarà assicurato. E così via.

Ho comperato e riattato 2 case a Olivone e mi piacerebbe che mia figlia potesse continuare a vivere qui. Pensateci, ci vuole lavoro per far vivere i nostri giovani in Valle. Pensate che abbiamo molte altre scelte? Pensate che stare a guardare e criticare sia la soluzione giusta? Pensate che siamo nella posizione di poter fare gli schizzinosi? Chi dice che Parc Adula non serve a nulla non conosce la realtà o preferisce stare in tribuna a fare l’opinionista.

Ormai ci siamo, questa volta nessuno deciderà per noi. Il Parc Adula non è la Lex Weber che Ginevra, Losanna e Zurigo ci impongono. Il Parc Adula non è il PUC PEIP, impostoci dal Cantone e da Berna. Parc Adula non è l’aggregazione comunale con cui il Cantone ci ha soccorso con l’aggregazione coatta. Parc Adula è il progetto più democratico mai esistito finora, promosso dai Comuni e gestito dai Comuni stessi. Soltanto se noi lo voteremo diventerà realtà, altrimenti non se ne fa nulla. I Comuni siete tutti voi e non le associazioni ambientaliste o gli Uffici federali dell’ambiente o dello sviluppo territoriale. Ora tocca a noi: in un Paese libero ognuno vota quello che gli pare, ma se Parco non sarà, abbandoniamo qualsiasi ambizione di crescita e di prosperità futura.

Gianpietro Canepa, Vice Sindaco di Blenio e membro del Gruppo di sostegno “Sì al Parc Adula Valle di Blenio”

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