
Ho letto il suo contributo del 25 luglio su ticinonews ed alcune affermazioni mi lasciano perplesso.
Inizialmente vorrei chiederLe, visto che Lei è candidato per il Consiglio Nazionale, se mi spiegherebbe quali riforme (in ambito fiscale) Lei o il suo Partito vorreste portare a termine? Ad esempio, visto che fa riferimento alle disuguaglianze per tipologia di reddito, quali misure concrete proponete per aumentare la ricchezza dei ceti meno abbienti? In fondo, mi hanno insegnato, che le imposte dovrebbero garantire una certa redistribuzione tramite una tassazione progressiva, se diminuiamo la progressione, come propone il Governo, pare evidente che le persone povere vengano sfavorite. Lei propone altre riflessioni, quali?
In merito alla riforma fiscale ticinese, pare orgoglioso; a proposito delle modifiche all’imposta di successione e donazione, anche qui, ad essere favorite sono persone facoltose, non sarebbe stato più accorto diminuire la tassazione dei lavoratori, magari incitando le persone a investire più energie nel lavoro, creando maggiore ricchezza?
Per quanto riguarda la modifica dell’imposizione della previdenza Lei ritiene veramente che, modificando le aliquote, ma rimanendo comunque molto meno concorrenziali rispetto ad altri cantoni, si “fa crescere il gettito fiscale”? Quali dati le danno questa convinzione?
A proposito della diminuzione dell’aliquota massima d’imposta sul reddito per quale ragione favorire, ancora una volta, solo i contribuenti facoltosi, la maggior parte dei quali, già non paga le imposte sui redditi effettivamente conseguiti e quindi paragoni intercantonali non sono possibili (penso ai tanti globalisti); perché non diminuire le aliquote per tutti i contribuenti?
Io trovo che questa riforma sia un’occasione persa, un esercizio elettorale e, in aggiunta, le cifre statistiche pubblicate sono inadatte, poiché le fasce di reddito sono troppo ampie, quindi non permetteranno neppure di verificare eventuali conseguenze delle modifiche di legge proposte.
Il diritto fiscale ticinese è afflitto da numerose ingiustizie che il politico non desidera sanare. Un esempio personale, per capirci meglio: possiedo un domicilio fiscale principale nel Cantone Ticino e uno secondario in Svizzera tedesca, dove le aliquote sono più elevate. Ho appena ricevuto una decisione su reclamo da questo secondo cantone, le mie lamentele sono state accettate solo in parte, ma sono estremamente felice perché il collaboratore dello Stato ha analizzato tutte le pezze contabili da me inoltrate, in maniera approfondita, ha redatto una decisione comprensibile, corretta, precisa, ben motivata ed esaustiva. Ho compreso che il sistema di quel cantone, in quel preciso ambito è equo e giusto. Semmai, mi parli di questo, equità e giustizia, in luogo di aliquote, Lei come valuta il sistema fiscale? Ma soprattutto come possiamo migliorarlo?
Questa è una riflessione che propongo a tutti!
Filippo Piffaretti, Esperto fiscale dipl., LLM Int. Tax Law