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Diego De Bernardi - Futuro collegamento del Locarnese con l’autostrada: diamoci una mossa e cambiamo sponda?
Redazione
3 anni fa

Nelle scorse settimane la Consigliera federale Simonetta Sommaruga ha informato sulla strategia a medio e lungo termine del Dipartimento federale dei trasporti sulla rete delle strade nazionali. Alcuni (in pochi a dire il vero), hanno salutato questa indicazione come una vittoria per il Locarnese. Altri hanno guardato un po’ più in là. Da una parte è vero che il riconoscimento di Berna della A2/A13 è un passo in avanti. Dall’altro va considerato che abbiamo perso un altro decennio, o forse più, in quanto negli interventi sulla rete autostradale in Ticino si interverrà prima sulla tratta tra Noranco e Maroggia. Da noi Berna arriverà, con l’inizio dei cantieri e non con l’apertura del nuovo collegamento, solo dopo il 2040.

Da imprenditore sono abituato a mettere l’attenzione sugli aspetti positivi. L’onorevole Sommaruga ha fatto capire che il grande investimento prospettato dal tracciato cantonale di qualche anno fa, cioè il miliardo e mezzo di franchi, è stato digerito. Nulla, proprio nulla per contro è stato detto sulle grosse difficoltà ambientali che il tracciato cantonale comporta specie per l’attraversamento della zona palustre, che io ed altri non abbiamo mai visto, all’altezza dell’aeroporto cantonale. Se si parte dalla disponibilità finanziaria di Berna e dal tempo per affinare il progetto ora, ormai credo che valga la pena cercare un altro e definitivo tracciato. Per professione sono spesso sulle strade cantonali del piano di Magadino e mi son sempre chiesto perché i pianificatori ed i progettisti negli ultimi dieci anni si sono intestarditi sulla sponda sinistra, spingendosi addirittura nelle viscere del Monte Ceneri con una galleria di otto chilometri tra Sant’Antonio e Quartino. Sembra quasi si stiamo cercano fantasiose e costose soluzioni per non arrivare a nessuna nuova strada. Sembra.

A mio avviso, e mi si dice che qualche pianificatore l’abbia già prospettata decenni fa ma ora nel “piccolo cantone Ticino” se si esce dal pensiero dominante si finisce bacchettato sui giornali della domenica e non si riceve più nessun mandato, vale la pena riconsiderare la scelta e cambiare sponda. Io, libero da questi lacci e laccetti, posso proporre una nuova soluzione, più corta, meno costosa ma funzionale al traffico di transito, cioè all’obiettivo della A2/A13.
In concreto si potrebbe lasciare lo svincolo di Bellinzona sud non a monte di Sant’Antonino, come propone ora l’Ufficio federale delle strade, ma nella campagna di Sementina e poi proseguire verso Locarno con una galleria. Se si prende l’attuale prevista galleria di otto chilometri si arriverebbe quasi allo svincolo delle Brere di Tenero e si risolverebbe per secoli i problemi dati dall’attuale mobilità di transito, della salvaguardia dell’agricoltura, la protezione delle zone palustri e degli abitati, lo sviluppo dell’aeroporto cantonale ed altro ancora. Troppo semplice? Forse, ma credo che una soluzione di questo tipo con una galleria un po’ più corta possa permettere di contenere i costi e anticipare di qualche anno la sua messa in servizio. A quel punto dall’aeroporto arriveremo a Camorino in sei minuti e non in ventisei come ora.
Spero che questa mia provocazione possa essere ripresa da qualche pianificatore e da qualche politico locarnese illuminato. So che l’idea gira nella Regione ma per ora nessuno osa farsene promotore. Forse con l’imminente arrivo dell’anno elettorale qualcuno potrebbe farsi coraggio.

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