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Diego Baratti - Pareggio dei conti: atto dovuto per le future generazioni
Redazione
2 anni fa

Il prossimo 15 maggio a livello cantonale saremo chiamati al voto su uno dei temi più cruciali per il nostro Ticino degli ultimi 10 anni, rispondendo alla domanda su come vogliamo che sia gestita la spesa pubblica. Questa votazione avrà un impatto importante sul medio e lungo termine per le future generazioni: infatti, il nostro cantone ha raggiunto negli ultimi anni un livello di indebitamento pauroso, e che potrebbe raggiungere la cifra record di 3 miliardi entro il 2025. In questo senso, la velocità della crescita del debito è impressionante: ci sono voluti 17 anni per passare da 1 a 2 miliardi di debito, ce ne vorranno solo 5 per accumulare un ulteriore miliardo di debito e passare dai 2 a 3,1 miliardi! Questo spropositato aumento, se non contenuto, finirà per pesare sulle spalle delle giovani generazioni, della mia generazione! Ci ritroveremo infatti a dover pagare 1 miliardo di debito pubblico (soldi neanche spesi per noi) alle banche, limitando pertanto la vita e le ambizioni di noi giovani! Quale madre o padre di famiglia lascerebbe in eredità ai propri figli debiti di questo tipo? La risposta è semplice: nessuno! Eppure, la sinistra si è impuntata ancora una volta lanciando un referendum contro questo principio, quello del pareggio dei conti, che sta alla base del nostro sistema economico. Infatti, qualsiasi cittadino, se guadagna 5000, può arrivare a spendere fino a 5000 (e anzi, se lungimirante e ne ha la possibilità, mette da parte qualcosa per i tempi più difficili). Come mai lo stato può permettersi di spendere 8000? La verità è semplice: la sinistra una vera alternativa non c’è la. O meglio, la ha, ma non è popolare: ossia alzare imposte, tasse e balzelli, per riuscire a recuperare quanto si sta sperperando in questi anni. E ancora una volta a farne le spese, in caso di un aumento delle tasse, saranno i più giovani: già abbiamo i salari più bassi della Svizzera, quale giovane tornerebbe a vivere in Ticino se dovessimo pure raggiungere un altro triste primato, ossia quello del Cantone con le tasse più alte della Svizzera? Infine, va ricordato che questo decreto non prevede tagli, ma solo un contenimento della crescita della spesa. Nessuno rimarrà in mezzo alla strada, nessuno si vedrà tolte le prestazioni sociali. E non bisogna dimenticare, che il Cantone non avrà neppure la possibilità di riversare questi costi sui comuni, e quindi nuovamente sui cittadini: una misura che, come capo dicastero finanze a Ponte Capriasca, posso solo salutare favorevolmente. Il 15 maggio vi invito dunque a fare un atto di fiducia verso le future generazioni, votando sì al decreto di legge per il pareggio dei conti.

Diego Baratti

Presidente Giovani UDC

Municipale di Ponte Capriasca

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