
Due ricapitalizzazioni, fondi per coprire disavanzi di gestione, fondi per investimenti non ancora effettuati, due riduzioni di stipendi ai dipendenti, nessun piano concreto di rilancio delle attività produttive, solo faraonici “master plan”, prima per 700'000 passeggeri, ora per 70 milioni poi però riducibili a secondo della tasche del “pantalone”, hangars che si riempiono ancora prima di averli realizzati e poi cosa? Nessun master plan concreto! Non mi voglio dilungare sulle ricette per alleviare le tasche del “pantalone”, ma un pochino di seria umiltà senza dubbio non guasta.
Non è assolutamente etico far pagare ancora una volta ai dipendenti, in particolare quelli che non hanno alcuna voce in capitolo per gli errori della gestione “allegra” dell’aeroporto proposta negli ultimi 4-5 anni.
Alcuni anni fa il personale è stato chiamato al lavoro ridotto, perdendo dunque una parte di stipendio anche se in parte rimborsato dalla cassa cantonale, con la certezza che dopo tale misure l’aeroporto avrebbe preso il volo! E non verso terra, come l’ha poi fatto, ma verso la stratosfera!
Oggi si ripropone esattamente quanto è stato detto al tempo del lavoro ridotto (chi si vuol informare non deve far altro che andare negli archivi dei media) ossia che con il sacrificio della riduzione dello stipendio e con conseguenti investimenti alle strutture si torna a risanare il tutto (girano stipendi da 3500.- fr al mese e altri da oltre 10'000 al mese!). Prima di proporre simili affermazioni sarebbe bello sapere cosa si intende fare per aumentare le entrate! Poiché per investire così non servono degli economisti, ma per investire al posto giusto sì. Fino ad oggi nessuno è ancora riuscito in quest’opera, solamente fattori esterni, spesso nemmeno condizionabili dall’aeroporto, hanno fatto sì che la situazione migliorasse un pochino. E allora perché chi guadagna appena per vivere dovrebbe mettere del suo per garantirsi la continuità dello stipendio senza una garanzia di certezze?
Per commentare le parole del capo dicastero, ahimé per lui, che ha ereditato una situazione disastrosa, il controllo sulle spese aeroportuali si doveva fare in sede di Consiglio Comunale o quantomeno prima di effettuarle. Serve poco chiudere la porta della stalla quando i buoi se ne sono andati!
Perfettamente d’accordo sul fatto che l’aeroporto è una struttura da non perdere, ma anche da non tenere a tutti i costi! Sarò ripetitivo, ma il traffico che abbiamo oggi è più o meno quello che avremo domani con o senza grandi strategie. La Swiss terrà il volo su Zurigo fin a quando fa senso e soprattutto fino a quando la Darwin lo potrà proporre a tariffe low cost e con aerei adatti (infatti prima o poi anche Darwin dovrà ammodernare la propria flotta). Pensate che un volo da Zurigo a New York costa, o costava alcuni mesi or sono, Fr 930.- quando lo stesso volo da Lugano a New York, via Zurigo, costa Fr. 903.- ! Dov'è il guadagno sulla tratta Lugano-Zurigo ? Strategicamente, per Swiss, è perfettamente giusto tenere questo volo poiché porta a Zurigo circa 60'000 passeggeri all’anno, che continuano poi su altri voli Swiss nel mondo intero, passeggeri che altrimenti se ne andrebbero a Malpensa con altre compagnie. Ora vogliamo tenere in piedi un aeroporto per una strategia di marketing Swiss? Va bene l’orgoglio nazionale (se non fosse venuta Lufthansa a salvare dalle ceneri Swiss, la compagnia non esisterebbe più), ma cerchiamo delle altre fonti di guadagno garantite nel tempo, anche se io personalmente sono ben felice e ringrazio Swiss che dà una mano a tenere vivo l’aeroporto, ma non basta! Non si possono investire 70 milioni nella speranza che poi arrivino nuove compagnie. Prima lasciate che arrivino queste compagnie e poi adattate le strutture ricettive e magari mettiamo questo famoso avvicinamento GPS ed una corsia preferenziale dalla Piodella all’aeroporto per far sì che i passeggeri non perdano il volo o debbano partire da casa un’ora prima.
Dario Kessel, E-Aviation Swiss
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