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Danilo Forini - Inserimento lavorativo dei disoccupati di lunga durata: il Gran Consiglio ci crede o no?
Redazione
4 anni fa

Lunedì, il Gran Consiglio sarà chiamato a pronunciarcisi sull’iniziativa parlamentare del 2 novembre 2015 presentata da Raoul Ghisletta “Modifica dell’art. 14 della Costituzione cantonale (Ente cantonale per lavoratori di utilità pubblica)”. All’unanimità, proponente compreso, la Commissione sanità e sicurezza sociale propone di abbandonare l’idea di creare un ente cantonale; tuttavia, una minoranza auspica che il Consiglio di Stato:
- monitori in modo specifico il numero di persone disoccupate di lunga durata con scarse prospettive sul regolare mercato di lavoro.
- Valuti, in base a questi dato, il bisogno reale di sostegno a queste persone confrontate ad un mondo del lavoro molto aggressivo che esclude le persone più fragili.
- Crei un “numero adeguato di misure” a sostegno di queste persone.

Si auspica inoltre che la situazione delle donne sia particolarmente presa in considerazione e che il Consiglio di Stato informi il Gran Consiglio, e quindi la cittadinanza, ogni due anni sull’evoluzione di questo fenomeno.

In poche parole, lunedì il Gran Consiglio sarà chiamato a dire se intende affrontare in maniere seria e benfatta (monitorando, valutando e introducendo le misure ritenute più adeguate) l’inserimento socio-lavorativo delle persone escluse dal mercato del lavoro.

Lo potrà fare adottando il rapporto di minoranza di Gina La Mantia oppure adottando un emendamento firmato da Danilo Forini alle conclusioni del rapporto di maggioranza di Giorgio Galusero, che nella forma spende parole positive nei confronti di queste misure d’inserimento, senza però darne alcun seguito concreto.

Al di là delle questioni squisitamente giuridiche e parlamentari, il succo è questo: il Parlamento ticinese crede veramente nelle imprese sociali o se si tratta solo di belle parole?

Perché non ci dovrebbero essere compiti dello Stato di serie A o di serie B. O ci si crede, oppure no. Ammettere che il tema è importante sulla carta, ma rifiutare il principio che i servizi competente dell’amministrazione pubblica monitorino, valutino e adottino le misure ritenute adeguate, significherebbe dire che alcuni compiti sono meno importanti e va bene portarli avanti “alla Carlona”, come si dice dalle nostre parti.

In effetti non è così, i servizi dello Stato e gli enti coinvolti stanno facendo un lavoro serio e accurato. E ora che il Gran Consiglio lo riconosca e lo sostenga con un segnale chiaro.

Danilo Forini, deputato in Gran Consiglio

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