Rolando Bardelli
Costi della salute: che fare?
Redazione
un anno fa
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L’aumento della popolazione anziana è un fattore inevitabile di crescita dei costi sanitari. Si dice la stessa cosa dei progressi tecnologici, ma forse non è per forza così: metodi diagnostici e trattamenti innovativi dovrebbero migliorare e accorciare i percorsi di cura e i ricoveri ospedalieri, con un beneficio sui costi a carico delle e dell’ente pubblico.

Non è facile contrastare l’aumento dei costi del nostro sistema sanitario, che finora ha assicurato prestazioni di qualità per tutte e tutti: molti sono gli attori coinvolti e ognuno tira l’acqua al suo mulino, con il risultato che proposte d’intervento contrastanti tendono a neutralizzarsi a vicenda, senza che nulla cambi.

Di certo il fatto che la LAMal rimane improntata al libero mercato e alla concorrenza non aiuta.

Le casse malattia si fanno concorrenza per accaparrarsi quelle categorie di persone che necessitano di poche cure che pagano anche le loro campagne pubblicitarie e ogni anno ci sono ingenti costi amministrativi (e anche parecchi mal di testa per chi cerca di capire come fare …) per i cambi di assicuratore. L’assicurazione malattia base è obbligatoria e serve a coprire i costi di cura che sono tariffati allo stesso modo per ogni persona assicurata; tuttavia, e questo non è logico, pazienti con casse malattia diverse pagano premi anche molto diversi. Che fare? Solo una cassa malattia unica a livello federale, sul modello della SUVA che copre gli infortuni, permetterebbe di evitare sprechi di soldi e storture.

I trattamenti medici sono importanti, ma la salute delle persone dipende anche in primo luogo da un ambiente sano e non inquinato, dalla lotta e dall’adattamento al surriscaldamento climatico, da condizioni sociali e lavorative improntate alla cooperazione e alla solidarietà invece che allo stress e dalla prevenzione delle malattie attraverso la promozione di stili di vita naturali. A differenza di altri partiti, noi Verdi da sempre remiamo in questa direzione e auspichiamo che si investa di più per la prevenzione, per il benessere delle persone ma per contenere i costi sanitari.

La logica del mercato e della concorrenza nel campo della salute è all’origine, talvolta, di prestazioni non necessarie e addirittura non sempre salutari, di doppioni, di sprechi, di eliminazione dagli scaffali delle farmacie di medicamenti efficaci e a basso prezzo. In quest’ottica esiste un significativo margine di manovra per ottimizzare le prestazioni e i relativi costi attraverso una pianificazione più razionale e più decisa dell’offerta sanitaria.

Infine se vogliamo che il sistema sanitario svizzero continui a garantire prestazioni di qualità a costi sostenibili è necessario rafforzare con urgenza due figure che hanno un ruolo fondamentale e che attualmente sono in difficoltà sia per condizioni di lavoro difficili che per mancanza di nuove leve: le professioni di infermiere e la medicina di famiglia.

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