
Il Comitato della Conferenza dei Sindaci del Malcantone preso atto con rammarico delle prese di posizione per non dire di un attacco bolscevico nei confronti del Direttore del Dipartimento del Territorio Claudio Zali in relazione al progetto TRAM-TRENO inscenato dal Signor Benedetto Antonini (già responsabile della pianificazione del Territorio del Cantone e ricordato per i suoi divieti e le sue restrizioni) nonché dal Signor Adriano Venuti, dopo aver sentito il parere dei colleghi Sindaci interessati in prima linea su questo progetto esprime il totale sostegno al Direttore del Dipartimento del Territorio.
Fin qui tutto nella logica delle cose ma non possiamo esimerci da stigmatizzare alcune riflessioni.
Anzitutto il richiamo ai valori democratici. Nessuno li nega ma noi vogliamo denunciare l’abuso di chi sistematicamente applica queste modalità pur di far valere le proprie tesi.
E’ innegabile che Claudio Zali ha ottenuto un successo importante ottenendo da Berna fiducia e finanziamenti e chiamalo poco.
I facinorosi recalcitranti sventolano 2’000 firme che in realtà sono poca cosa ma potrebbero far perdere 2 – 3 anni sull’avvio dei lavori che tanto aspettano i Malcantonesi e non solo.
Perché questi “nein Sager” non vengono nel Malcantone a esplicare le loro intenzioni?
Che sia ora di finirla con questi atteggiamenti che altro non fanno che mettere in cattiva luce il Canton Ticino a Berna e lasciare i Malcantonesi nel totale marasma, è evidente e non abbiamo bisogno di raccogliere firme per dimostrarlo in quanto gli amministratori Comunali Malcantonesi sono politici del FARE mentre gli oppositori a questo progetto sono i politici del DIRE.
Il progetto come presentato dal DT rivoluzionerà la mobilità del Luganese collegando il Malcantone e il basso Vedeggio direttamente al centro di Lugano e contemporaneamente alla stazione FFS di Lugano e permetterà di proseguire la realizzazione della circonvallazione Agno Bioggio, attesa da ormai diversi decenni.
Modernizzare la mobilità è un imperativo condiviso dai Comuni del Malcantone che da troppi anni attendono soluzioni. Gli opponenti e i petenti vogliono invece restare attaccati a un tracciato ferrotranviario di oltre 100 (!) anni fa, che impedisce il collegamento tra la valle del Vedeggio e il centro di Lugano. La questione della linea di collina deve essere trattata separatamente e questa è stata anche la volontà del Parlamento che ha stabilito un credito per lo studio della fattibilità di un suo ev. mantenimento in aggiunta a quanto progettato. La progettazione deve poter proseguire senza intoppi, pena l’immobilità totale di tutto il luganese ed in particolare del Malcantone. Il lavoro di Zali e del suo dipartimento è assolutamente condiviso e appoggiato dalla conferenza dei sindaci che finalmente ha un referente che vuole fare e trovare soluzioni nell’interesse degli oltre 35’000 residenti del Malcantone e Basso Vedeggio, e favorire uno sviluppo territoriale di tutto il Luganese.
Il Comitato della Conferenza dei Sindaci del Malcantone sostiene quindi a pieni voti il Dipartimento del Territorio nel portare avanti questo importante progetto senza ulteriori indugi, e chiede agli opponenti di ritirare la loro petizione e sedersi al tavolo con il DT per trovare una soluzione condivisa ed economicamente sostenibile, senza però ostacolare nell’interesse di pochi, un progetto di valenza di un intero distretto, il più ricco e popoloso del Cantone, quello del Luganese.
Matteo Dotta, segretario del Comitato della Conferenza dei Sindaci del Malcantone
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