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Club sostenitori FC Lugano - “Tanto calore ed entusiasmo per scalare la montagna”
Redazione
3 anni fa

Doveva essere una normale assemblea del Club sostenitori, quella andata in scena ieri sera presso l’Hotel del La Paix, invece sotto l’impulso delle grandi preoccupazioni per una nuova stagione alle porte irta di difficoltà, il cuore pulsante bianconero ha risposto presente. Alla presenza, infatti, di un nutrito e caloroso numero di soci, sono stati soprattutto gli amici bianconeri tutti ad essere presenti per raccogliersi attorno al presidente Angelo Renzetti ed a tutta la società in queste delicate settimane.

Presidenti e rappresentanti dei diversi Fan club, rappresentanti dei tifosi, tifosi storici e da sempre vicini al Club, insomma, il popolo bianconero tutto, che mai in questi anni ha abbandonato Cornaredo anche nei momenti più difficili della sua storia, era presente per voler far sentire il suo calore ad un Club che probabilmente si appresta ad affrontare la stagione più difficile della sua storia.

Tre battaglie campali, le ha definite il presidente del Club sostenitori, Paolo Ortelli.
- La battaglia sportiva, ancora una volta assolutamente da vincere a fronte di un ritardo accumulato sugli avversari per le note recenti societarie.
- La battaglia economica, ancora più determinante, per riuscire finalmente a traghettare il club in una situazione più stabile, assecondando ed interpretando al meglio il sogno del presidentissimo Renzetti, operazione in cui imperativo sarà riuscire ad avvicinare anche, le comunque grandi risorse che il territorio cantonale è ancora in grado di offrire, e questo consentendo di mantenere una struttura solida da consegnare finalmente a seri nuovi interpreti a garanzia del futuro del Club.

E da ultimo, non meno importante,
- La battaglia del Polo sportivo degli eventi. Una battaglia questa che va ben oltre gli stretti destini del club bianconero, ma che di fatto si presenta anche come una sfida per una parte di città e di regione, che ha deciso di credere in un futuro possibile per lo sport cittadino e cantonale (per carità si può sempre far meglio), ed una parte di città invece che sembra ormai aver abbandonato ogni sogno ed ogni visione e cercherà di battersi per tornare alla casella di partenza, facendo ripiombare lo sport cittadino e cantonale nel cimitero del ventesimo secolo.

Durante i lavori assembleari sono stati il direttore Michele Campana dapprima, ma soprattutto il presidente Angelo Renzetti con la sua abituale carica emotiva, a trasmettere con grande grinta, la volontà di non mollare ed illustrando anche la grande incertezza che si sta vivendo sul fronte del mercato: “Siamo un po’ in ritardo, ma sappiamo molto bene cosa fare. Tutte le nostre energie sul fronte tecnico in queste ore, sono impegnate nella gestione dell’organico, entrate ma soprattutto uscite, operazioni di mercato con le quali si dovrà trovare un giusto equilibrio tecnico ed economico”. Senza false illusioni, i presenti hanno ritrovato un presidente consapevole della montagna da scalare, certo, ma altrettanto determinato a dimostrare ancora una volta agli scettici, come se ce ne fosse ancora bisogno, come passione, amore sincero e dedizione per il Club e la città, saranno ancora una volta le migliori armi per vincere le sfide che ci riserveranno la nuova imminente stagione.

Apprezzato il saluto dell’on. Roberto Badaracco, socio di lunga data del Club sostenitori, che nelle sue vesti di municipale e responsabile del dossier del Polo sportivo, ha voluto rassicurare sull’unità d’intenti dell’esecutivo cittadino sul progetto e soprattutto ha voluto ringraziare il presidente Renzetti per la sua grande dedizione alla causa. “Angelo riprendendo le redini della squadra in questo delicato momento, non solo ha dimostrato grandissimo senso di responsabilità verso il FC Lugano, ma anche un vero attaccamento ed amore per la città di Lugano consentendo a tutto l’ambiente ed anche all’autorità cittadina di affrontare la campagna referendaria in un clima di serenità ritrovata per tutto l’ambiente”. Una sfida quella del Polo che ha ribadito essere determinante per il futuro della città.

Una città, che non va dimenticato, il FC Lugano nei suoi 113 anni di storia, ha contribuito con orgoglio a portare e far conoscere positivamente in svizzera, in Europa e nel mondo.

Ma è durante la cena che Il tifoso, che alberga in ogni socio sostenitore, ha poi avuto l’occasione di conoscere, apprezzandone l’intervento del sempre più apprezzato e maturo centrocampista Olivier Custodio ed del giovanissimo Nikolas Muci, da tutti indicato come il nuovo talento del calcio ticinese che da quest’anno proveniente dal Team Ticino sarà stabilmente nell’organico della prima squadra. Un giovanissimo che sotto gli occhi attentissimi del suo nuovo allenatore, ha raccontato il suo inserimento nell’organico della prima squadra, come di “un sogno che si avvera, quel sogno che da sempre, come ragazzo cresciuto nel settore allievi del FC Lugano mi ha accompagnato”.

Infine, il grande momento della serata. Il tanto atteso intervento del nuovo tecnico Abel Braga. Personaggio carismatico ed istrionico che ha lasciato la platea a bocca aperta per la sua capacità di raccontarsi e parlare al cuore dei presenti.

“Nella mia carriera, tutti i successi ma anche tutte le mie scelte le devo al fatto di aver sempre detto la verità. Quando ero a Milano qualche settimana fa, e ho saputo che chi mi aveva contattato non c’era più, disorientato, avevo solo voglia di ripartire, per uscire da questa situazione stranissima... ma poi ho incontrato il presidente, Angelo, un uomo vero, un presidente che ha aperto il suo cuore e che mi ha raccontato la verità e con entusiasmo e sincerità il progetto sportivo del FC Lugano. La verità. Il calore e la passione percepita, sono poi bastate per trovare un’intesa di cui sono molto felice, perché per me, non è mai stata una questione di soldi”.

Ecco servito, alla fortunata platea dei soci quindi, non solo un tecnico, che come sappiamo essere di grande esperienza e con un curriculum invidiabile da vincente, ma soprattutto un uomo, che ha colpito i presenti per la sua grandissima carica umana e che ha dimostrato di essere più che pronto nel volersi calare con grande entusiasmo in questa nuova avventura bianconera.

A molti in sala è riecheggiato, in modo ben augurante, il primo incontro con un altro grandissimo allenatore che ha segnato la storia del calcio e quella recente del FC Lugano, quel Zednek Zeman, che giudò un Lugano volenteroso, quanto immaturo, ad una quasi isperata salvezza al primo anno di risalita in Super League e ad una altrettanto inattesa finale di coppa svizzera.

Se son rose fioriranno, perché questo è, e non può che essere altrimenti, l’auspicio di chi in Ticino ama questo sport.

Comitato Club Sostenitori FC Lugano

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