Ospiti
Claudia Crivelli Barella - Le comunali di un tempo pandemico
Redazione
3 anni fa

A fine 2020, la rappresentanza nelle istituzioni politiche comunali ticinesi era così ripartita: 70% di uomini e 30% di donne nei consigli comunali; 84% di uomini e 16% di donne nei municipi, con l’89% di sindaci (97) e l’11% di sindache (13). I dati fanno riflettere, aldilà dell’evidente sottorappresentanza femminile, che comunque è evidente e allarmante, siccome le donne sono tradizionalmente e da sempre le più sensibili alla cura del prossimo e dell’ambiente: difatti nel partito ecologista la parte femminile è storicamente maggiormente rappresentata. Le ragioni sono tante, soprattutto il fatto che le donne tendono a non disperdere energie in attività che richiedono molto tempo in modo a volte dispersivo, e manifestano una tendenza a richiudersi nel privato e nei ruoli spesso pesanti di accudimento di figli, genitori anziani, parenti e persone vicine. Un altro motivo è sicuramente la fatica nel sopportare colleghi uomini che “fanno la spiega”: gli uomini sono infatti stati educati a sentirsi in obbligo di pensare di poter spiegare tutto, mentre le donne ad ascoltare molto di più, e questa disparità non si è ancora rimarginata, anche se ho grandi aspettative su un futuro che impari ad andare oltre i generi; e su donne che sappiano buttarsi con coraggio in ambiti che possono apparire ostici, e uomini che sappiano fare un passo indietro, con un po’ di maggiore coscienza dei limiti che ognuno di noi possiede.

Ma il sospetto è che manchino nella gestione della cosa pubblica intere fasce di popolazione e di sensibilità, e che questa latitanza femminile sia spia di una gestione lasciata in mano a chi ha interessi propri, o a chi vede la gestione pubblica con un’ottica di parte, e purtroppo soltanto di una certa parte. Questa campagna che non ci sarà nei modi tradizionali offrirà, spero, un’occasione per andare oltre i luoghi comuni della politica, contro l’apparire ad ogni costo e contro i personalismi. Abbiamo bisogno di persone serie, con un minimo di umiltà nel riconoscere i propri limiti, e soprattutto senza interessi personali da portare avanti. Abbiamo bisogno di sensibilità differenti, e di creatività per affrontare le grandi sfide del futuro, che restano quelle della tutela dell’ambiente, senza farci abbagliare dalla pandemia che è una dolorosa conseguenza della rottura dell’equilibrio tra gli esseri umani e la terra. Abbiamo bisogno, più che di donne e di uomini, di persone umane con buona volontà e capacità, coraggio e resistenza. Il fatto che i numeri siano da troppo tempo tanto sproporzionati verso la parte maschile è un segnale da correggere, perché nell’equilibrio si trova la forza. Per questo ho mantenuto con responsabilità la mia candidatura per il Municipio di Mendrisio, e per questo auspico una maggiore presenza femminile in politica, con grande stima e simpatia per i miei colleghi uomini.

Claudia Crivelli Barella

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata