
Il Municipio di Lugano faccia meno esercizi contabili e proponga una strategia di sviluppo
Si sa che governare non è esattamente una passeggiata, soprattutto in una città come Lugano dove la politica in passato ha lasciato pesanti eredità come le finanze in rosso e una scarsa organizzazione dell’amministrazione. Quando un movimento che ha promesso mari e monti si trova catapultato al timone, le contraddizioni inevitabilmente vengono a galla. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ele sparate elettorali risultano oltre che ripetitive poco credibili, soprattutto quando a criticare sono gli stessi che dovrebbero far funzionare le cose. Purtroppo il Municipio oltre ad occuparsi della gestione corrente fin qui ha proposto ben poco di nuovo.
I comuni in Ticino, a differenza di altri cantoni, sono poco attivi sul mercato dell'alloggio per pigrizia politica e lasciano campo libero alle distorsioni del mercato immobiliare. Com’è possibile che sia quasi un’illusione per un giovane o un pensionato trovare un alloggio dignitoso:i bassi redditi sono le vittime sacrificali di un mercato che non funziona. Purtroppo la melina politica ha portato a rinviare il voto sull’iniziativa popolare per l'alloggio a prezzi accessibili, prevista nel Consiglio comunale di settembre. Non è urgente per il Municipio stanziare 10 milioni fr. con cui si possono generare 100 milioni di investimenti per rinnovare gli immobili senza aumentare gli affitti e costruire appartamenti per anziani e per famiglie a prezzi accettabili? È urgente invece spendere 102 milioni per opere stradali inefficaci previste nel PAL2.
La maggioranza Lega-PLR-PPD del Consiglio comunale ha pure deciso di prelevare in modo improprio sulle famiglie e le aziende una tassa da 6,2 milioni di franchi annui, equivalenti a 2 punti di moltiplicatore, per finanziare il 70% dei costi complessivi della raccolta e smaltimento dei rifiuti, attualmente di 8,9 milioni. La tassa base per le economie domestiche in appartamenti fino a 3,5 locali doveva essere di 120 fr. e di 180 fr. dai 4 locali in su. Una logica assurda: l’anziano rimasto solo nell’appartamento di famiglia di 4 locali non produce certamente più rifiuti di una coppia con bambini che vive in tre locali. Inutile dire che questa tassa non segue il principio di causalità (chi produce rifiuti ne paga l’eliminazione) e non premia chi limita, separa e ricicla e adotta un comportamento più responsabile verso l’ambiente e i suoi concittadini. Per questo abbiamo ricorso con i Verdi in tribunale contro questa ingiusta tassa.
Il Municipio, e in primo luogo Lorenzo Quadri, vorrebbe creare un Ente autonomo delle case anziani e del settore sociale a Lugano. Mi preoccupa lo strapotere che avrebbe il consiglio d'amministrazione di questo Ente e la perdita di controllo del Consiglio comunale. Vogliamo lasciare che anziani, famiglie e personale vengano comandati a bacchetta da chi fa il bello è il brutto tempo con i soldi pubblici? L’austerity a Lugano ha toccato settori importanti come il taglio dei programmi lavoro per il reinserimento professionale e la lentezza nell’introduzione delle mense per i figli dei genitori che devono entrambi lavorare per arrivare a fine mese.
Gli esercizi contabili del Municipio non portano a nulla se non accompagnati da una strategia che promuova nuovi settori su cui investire. Ho l’impressione che stiamo ancora aspettando che il settore bancario ricominci improvvisamente a fatturare invece che puntare sulle tecnologie trainanti del futuro, il settore sanitario e la formazione superiore. Se ci saranno in futuro proposte serie saremo certamente pronti a discuterne.
Carlo Zoppi, vicepresidente PS Lugano
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