
Ogni giorno, mentre il cittadino svizzero lotta per pagare premi di cassa malati sempre più alti, c’è chi arriva da paesi come la Georgia, presenta una domanda d’asilo e, come per magia, accede a cure mediche a spese nostre. Trapianti di organi da 300’000 franchi? Nessun problema, paga il contribuente svizzero!
È uno scandalo che grida vendetta. Sette georgiani, sette, hanno richiesto l’asilo con il solo obiettivo di farsi curare. Non fuggono da guerre, non scappano da persecuzioni. Vogliono semplicemente approfittare del nostro sistema sanitario, uno dei più costosi e avanzati al mondo, mentre i nostri anziani rinunciano alle cure per non gravare sui figli o per risparmiare denaro.
Per fortuna, oggi, il Consiglio nazionale ha finalmente detto basta. Con 128 voti favorevoli e solo 62 contrari, è stata approvata una mozione che chiede al Consiglio federale di intervenire contro chi strumentalizza il diritto d’asilo per ragioni puramente mediche. Una mozione di buonsenso, che dovrebbe unire destra e sinistra, se davvero l’interesse fosse quello della collettività.
Ma no, c’è chi ancora difende l’indifendibile. La verde Delphine Klopfenstein Broggini si è affrettata a dire che “non si può cambiare una legge per singoli casi” e ha parlato di “stigmatizzazione”. Ma qui non parliamo di eccezioni. Parliamo di un sistema che viene sfruttato consapevolmente, da chi sa benissimo che in Svizzera, per ora, basta una domanda d’asilo per ricevere cure che nel loro paese costerebbero una fortuna.
È tempo di mettere la parola fine a questo turismo sanitario travestito da emergenza umanitaria. Se una persona arriva da un paese sicuro e presenta una domanda d’asilo solo per curarsi, quella domanda deve essere respinta senza esitazione. I nostri ospedali non sono ONG, e la solidarietà non può diventare una trappola per il nostro sistema sociale.
Chi vuole farsi curare in Svizzera lo faccia come tutti gli altri: con un’assicurazione, pagando di tasca propria. Non a spese del cittadino svizzero.
Il buonismo ci è già costato troppo.
Andrea Sanvido, deputato per la Lega dei Ticinesi