
L'iniziativa sulle pensioni propone l'innalzamento dell'età di riferimento a 66 anni dal 2032, adeguandola in seguito alla speranza di vita. I promotori stimano che l'età pensionabile salirà a 67 anni nel 2043 e a 68 nel 2056. E poi? A 69 nel 2060 e a 70 nel 2075? E via così più o meno. Senza un limite. Un adolescente di 13 anni oggi, dovrà lavorare fino a 70 anni.
Raggiungere la pensione sarebbe ancora più lontano
Una misera equazione per risolvere magicamente la questione della pensione. Una tristissima proposta. Perché in questi ultimi anni le situazioni di disagio nel mondo del lavoro e lo stress sono in espansione. Le malattie croniche sono in aumento. Dopo i 50 anni, c’è la probabilità concreta di trovarsi emarginati dal mondo del lavoro. Raggiungere la pensione sarebbe ancora più lontano. Sempre più lontano. Un’agonia.
Le difficoltà a cui si andrà incontro
L’innalzamento dell’età di pensionamento non farebbe che creare astio per il lavoro, rabbia contro la politica insensibile, già, e con merito, sorvegliata con commiserante svalutazione. Occorre poi considerare la riduzione dell’energia vitale, la difficoltà a concentrarsi, la vista che si riduce, il bisogno di curarsi con dei medicamenti che probabilmente comporterebbe periodi di malattia e una pressione sull’Assicurazione Invalidità. La depressione per non sentirsi più all’altezza dei compiti, la difficoltà a trovare dei ritmi di lavoro equilibrati nella collaborazione con i giovani. Poi la stanchezza cronica e la mancanza di motivazione. Naturalmente non si parla di tutti.
Le possibili alternative
Immagino che il desiderio di mettere al mondo dei figli, con la prospettiva di lavorare infinitamente, spingerà le future generazioni a non fondare una famiglia, e magari a passare il periodo della pensione (per chi sopravviverà) lontano da questa Svizzera che pensata così, sembra più una fabbrica che una nazione. Intanto si potrebbe decidere, già oggi, che i pensionati paghino ogni prodotto di consumo al 50% del prezzo indicato, soprattutto gli alimentari. Affitto compreso. Poi tutti i quattrini investiti nelle strade, ce ne sono anche troppe, potrebbero venir destinati all’AVS. Miliardi di franchi in asfalto. E ridurre il traffico dovrebbe essere una priorità assoluta.
Un’iniziativa nichilista
Si dovrebbe votare per un’età di pensionamento a 60 anni per tutti. Alle persone che ne hanno voglia e hanno delle buone idee e un riconoscimento sociale acclamato, si dovrebbe concedere di continuare a lavorare. Perlomeno potrebbero elaborare meglio la proposta, proponendo 3 giorni di lavoro la settimana e 12 settimane di vacanza, probabilmente si troverebbero pensionati motivati a rimanere nel mondo del lavoro. Se passasse questa iniziativa nichilista si giungerebbe, gradualmente, dalla vita lavorativa al camposanto.
Massimo Delorenzi