Abbiamo lanciato il referendum contro il PSE avanzando due critiche di fondo: si trattava di un progetto sovradimensionato e prevedeva costi eccessivi e inaccettabili. Puntualmente queste critiche si stanno confermando. Riducendo il numero dei posti allo stadio da 10'000 a 8-8'500 è stata confermata la critica che il progetto era sovradimensionato. La scorsa settimana il Municipio ha poi informato che i costi sono lievitati di oltre 18 milioni. Il problema è che tutto questo dipende dal gruppo immobiliare HRS al quale è affidata la realizzazione del progetto e appare evidente come il Municipio di Lugano abbia abdicato a favore di HRS. Questo gruppo ormai ha il pieno controllo sul progetto (e lo sta modificando, peggiorandolo qualitativamente) e su tutte le scelte operative (in particolare a livello degli appalti), con le istituzioni politiche cittadine che stanno a guardare, escluse dalle scelte importanti e senza poter esercitare le loro prerogative di proprietari dei contenuti sportivi, ossia quelle di vigilanza rispetto al progetto originario. Noi continueremo la nostra opera di denuncia in merito a quanto sta accadendo al PSE. Un compito tanto più necessario dal momento che HRS e Municipio nascondono alla popolazione le informazioni decisive e le contraddizioni che si stanno succedendo. Nel corso di questa nostra serata vogliamo fare il punto della situazione nel suo insieme. Per questa ragione abbiamo invitato anche ATA Ticino, nella persona di Chiara Lepori Abächerli, organizzazione che si batte per evitare che il PSE impatti oltre misura sul sistema viario di Cornaredo e sull’ambiente circostante. La serata sarà anche l’occasione per discutere in che modo continuare a informare la popolazione luganese, attraverso un’informazione veritiera, affinché essa possa esercitare un controllo su quanto sta avvenendo al PSE, a garanzia del voto popolare espresso quasi quattro anni fa.
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