
Promuovere l’apprendistato è inutile se, al termine del percorso, i giovani non trovano assunzioni dirette nelle imprese. Sempre più aziende del settore si affidano a personale preso tramite agenzie di collocamento, con contratti brevi e condizioni instabili. Questo sistema scoraggia investimenti a lungo termine sui giovani, creando insicurezza occupazionale e rendendo la professione meno attrattiva.
Non è raro che le agenzie invitino i ragazzi a dequalificarsi volontariamente per risultare più competitivi economicamente, specialmente a causa della concorrenza della manodopera frontaliera. Questa pratica svilisce la formazione professionale e mina il futuro stesso della professione.
Di testimonianze di giovani muratori che vivono questa realtà ne ho sentite troppe. Marco, 23 anni, apprendista muratore, nome di fantasia poiché vuole rimanere anonimo, racconta: «Dopo il tirocinio speravo in un lavoro stabile, ma trovo lavoro solo tramite agenzie interinali, che mi hanno chiesto di abbassare la qualifica per essere più “vendibile”. È frustrante vedere svalutato il proprio impegno e la propria formazione.» In questo contesto, quale ruolo deve avere la SSIC (Società Svizzera Imprese di Costruzione)? Per rendere l’edilizia attrattiva non basta migliorare la formazione o promuovere specializzazioni. È fondamentale garantire un reale accesso al lavoro stabile dopo l’apprendistato, tramite assunzioni dirette presso le imprese associate. Questa è una scelta giusta e possibile, considerato che il settore gode di una domanda costante – spesso crescente – da appalti pubblici. Questo volume di lavoro deve tradursi in responsabilità sociale: le imprese devono formare e integrare professionalmente i giovani, senza demandare l’inserimento alle agenzie interinali.
La sfida non è solo educativa, ma politica e strutturale. Chi chiede più apprendisti deve garantire che questi abbiano un futuro concreto nel settore — sia per chi vuole specializzarsi e fare carriera, sia per chi desidera semplicemente lavorare come muratore qualificato, senza dover rincorrere posizioni gerarchiche. Se vogliamo costruire il futuro dei giovani nelle costruzioni, alla SSIC spetta la responsabilità di andare oltre la formazione, assicurando percorsi di inserimento stabili e duraturi attraverso assunzioni dirette. Agli enti pubblici, che affidano commesse al settore, chiediamo di vincolare gli appalti alla creazione di posti di lavoro stabili e alla valorizzazione della formazione professionale. Perché un mestiere si sceglie con il cuore, ma lo si mantiene con la dignità del lavoro.
Lorenzo Onderka - Già candidato per Avanti con Ticino&Lavoro