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Antonella Veronesi - Per una scuola che verrà, ma inclusiva per tutti
Antonella Veronesi - Per una scuola che verrà, ma inclusiva per tutti
Antonella Veronesi - Per una scuola che verrà, ma inclusiva per tutti
Redazione
6 anni fa

Nei giorni scorsi si è dato il via alla “scuola che verrà”, non si è sentito altro che parlare di “ scuola inclusiva”, e che gli studenti in difficoltà, sottolineato dal ministro Bertoli, che, non sono da scuole speciali, essi hanno solo necessità di essere aiutati con un insegnante “di supporto”, quindi di non creare una divisione, perchè i ragazzi insieme sanno aiutarsi gli uni con gli altri.

Detto così e soprattutto, ascoltandolo, sembrava proprio che si parlasse dei ragazzi con delle fragilità, ma, purtroppo non era così, e dopo le tante dissertazioni, tra i diversi interventi, vale la pena riportare quelli di due GC, la prima è stata la GC Giovanna Viscardi, (PLR) che, chiede che vi sia una inclusione anche per i ragazzi con necessità speciali ed afferma: “Voterò senz'altro il rapporto di maggioranza, con l'auspicio, però, che per questa scuola che verrà, che si definisce inclusiva, equa e di qualità ( nel messaggio, la parola “ inclusione”, si legge a più riprese e lo stesso ministro Bertoli, la usa spesso ), si lavori ancora di più per garantire una vera e propria inclusione e si operi per includere ( appunto ), anche i ragazzi con deficit o ritardi cognitivi, perchè l'inclusione deve essere a 360 gradi e non solo per chi non frequenta una scuola speciale “.

Gli ha fatto eco l'intervento del Gran consigliere Tiziano Galeazzi,( la Destra ) che chiede visto che si parla tanto di inclusività che si faccia questa inclusione e non integrazione, il GC Galeazzi ha ribadito: “ Molti interrogativi sulla Scuola che Verrà non hanno avuto risposte. E' stata accolta, dalla maggioranza del Parlamento, ora vedremo come si gestiranno. Uno dei punti importanti per me è l'inclusione degli allievi con handicap, affinchè possano essere accettati anche nelle classi normali. Abbiamo ancora molto da fare in questo ambito, sia da parte della scuola, che dei docenti e delle famiglie. Altri cantoni e altre nazioni hanno solo da insegnarci qualcosa”.Noi vorremmo che non venga preclusa la possibilita' di essere inclusi nella societa', e che non si debbano effettuare dei “ Test “ solo perchè la società non è pronta o ha paura dei “ Diversi “ ma noi tutti siamo già dei diversi nelle sembianze nelle fattezze perchè ognuno di noi ha un proprio DNA che lo caratterizza e lo rende unico e speciale e come asseriva una grande scrittrice : Chi decide chi è normale,? La normalità è un invenzione di chi è privo di fantasia, perchè La diversità dovrebbe essere uno dei valori fondamentali del nostro secolo perchè essa è colore cultura ricchezza scambio crescita necessità e fà parte della storia di ogni essere umano. Sovente invece essa appare come un pericolo quasi una minaccia una barriera che si oppone tra i simili ed i cosiddetti diversi, Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi.Ecco quindi che è la società che deve cambiare la scuola che deve venire incontro alle necessità ed ai bisogni dei propri alunni soprattutto di coloro che hanno Bisogni educativi speciali e non viceversa . Nel convegno dell'Associazione Down Universe del marzo 2017 in cui, oltre ad altri relatori ,ha partecipato l'Ispettrice Scolastica del Grigioni Italiano, la Signora Bottacin, ha aperto la sua relazione proprio con due leggi:L’art. 23 della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza impegna gli Stati a garantire che anche i bambini con disabilità abbiano effettivamente accesso all’educazione, alla formazione, alla preparazione al lavoro e alle attività ricreative e che possano beneficiare di questi servizi in maniera atta a concretizzare la più completa integrazione sociale e il loro sviluppo personale, anche nell’ambito culturale e spirituale.La Legge federale sull'eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili, all' Art.20 recita: “ I Cantoni provvedono affinché i fanciulli e gli adolescenti disabili possano beneficiare di una scolarizzazione di base adeguata alle loro esigenze specifiche. I Cantoni promuovono l'integrazione dei fanciulli e degli adolescenti disabili nelle scuole regolari mediante forme di scolarizzazione adeguate, nel limite del possibile e per il bene dei fanciulli e degli adolescenti disabili. Rendono segnatamente possibile ai fanciulli e agli adolescenti che hanno difficoltà di percezione o di articolazione, e alle persone loro particolarmente vicine, l'apprendimento di una tecnica di comunicazione adeguata alla disabilità “. Un messaggio forte di apertura verso e nei confronti di tutti coloro che sono portatori di bisogni speciali.Il Cantone dei Grigioni ha lottato con tanta fatica sia per poter fare approvare la legge in parlamento sia per poter fare comprendere al corpo insegnanti che il connubio tra insegnanti di pedagogia speciale e insegnati di scuole regolari deve avvenire e si deve lavorare in sinergia accettando ogni alunno seppur con delle diversità mettendo a frutto l'apprendimento di ognuno per poter cooperare insieme non piu' con classi di scuola speciali separate da classi di scuola regolare apportando ognuno esperienza e costruttività nell'altro, in una classe di scuola regolare. L'Ispettrice ha definito questa esperienza come una crescita e una evoluzione per tutti, ove gli insegnanti di pedagogia speciali e quelli di scuola regolare, hanno potuto collaborare per poter attuare una evoluzione di tutti gli alunni.La domanda sorge dunque spontanea: perchè nelle risposte all'interrogazione parlamentare presentata dal GC Tiziano Galeazzi nel novembre 2016,non è stato fatto nessun riferimento ai Grigioni ? Il Cantone già dal 2014 ha messo in atto l'inclusione dei bambini speciali nelle scuole regolari, mentre il Governo, ha fornito solo risposte vaghe, facendo presente che, in Ticino, si registra il 98% d' inclusivita' e che é il primo Cantone ad avere attuato delle forme d'integrazione.Sovente vengono addotte delle scusanti del tipo :- Il problema non e' semplice- Vi saranno difficoltä con i docenti- Non tutti i genitori saranno d' accordo- Gli alunni speciali potrebbero reagire negativamente confrontati con gli alunni normodotatiQueste sono scusanti banali é ovvio che Tutti noi vorremmo avere solo situazioni facili da affrontare.Le difficolta' con i docenti, sinceramente non dovrebbero sussistere, primo perche' questi ragazzi dovrebbero essere seguiti da un insegnante di sostegno, poi perche' se riescono docenti di altre nazioni, i nostri sono meno bravi ?Per i genitori che non sono d'accordo, saranno una minima percentuale, altrimenti vorrebbe dire che in Ticino vi e' una forte corrente separatista e razzista.Infine, gli alunni speciali, potranno si reagire negativamente ma, semplicemente come gia' succede per i normodotati con capacita' minori di quelli piu' bravi, per cui anche su questo fronte le percentuali saranno minime, mentre saranno altissime, per i bambini speciali che imitando i bambini normodotati,otterranno delle reazioni molto positive. Perche' i bambini imparano molto per imitazione, ed in un bambino con necessita' speciali che imita un altro bambino con necessita' speciali si radichera' sempre di piu' nella sua disabilita'.A questa e molte altre domande avremo necessità di risposte, ma ancor più vorremo che non si tenessero nascosti dei cambiamenti cosi' importanti celandoli dietro a fredde percentuali e ambigui numeri statistici.Un piccolo passo è stato fatto perchè si è avuto il coraggio di parlare di tutti i ragazzi con bisogni speciali. Auspichiamo quindi che, quanto affermato dai deputati possa avere un prosieguo, certi che ,anche se a piccoli passi, l'amore e la volontà possano essere quella goccia in grado di scalfire la dura pietra, creando una inclusione per tutti.

Dottssa medico Antonella Veronesi GaglioPresidentessa Assocaizione Down Universe.

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