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Annunci a luci rosse: se illegali, c'è complicità
Redazione
17 anni fa
Monica Duca Widmer

Ogni anno almeno due milioni e mezzo di persone sono vittime della tratta d’esseri umani. Secondo le stime dell’Ufficio federale della Polizia, tra 1500 e 3000 persone giungono tramite questi traffici in Svizzera e si tratta solo di stime che devono essere sicuramente ritoccate verso l’alto. Il beneficio annuale è stimato a circa 35 miliardi di dollari US: questo significa che accanto al commercio di stupefacenti e d’armi la tratta degli esseri umani è uno dei commerci più lucrativi del mondo. E se ne sono accorti diversi, anche in Ticino dove il parlamento, vista al situazione creatasi negli anni ’90 con 1’000 prostitute attive su di un territorio di 300'000 persone era al top del hit parade svizzera e ha cercato – con la legge sulla prostituzione – di impedire che le prostitute attive sul nostro territorio fossero vittime della tratta degli esseri umani. L’ha fatto con una legge che permette alle prostitute di annunciarsi, di avere un nome, un recapito, di poter usufruire dei servizi sanitari, di essere una persona. Ed allora anche se non sottoscrivo tutto quanto propone il signor Venturelli, devo prendere atto che perlomeno cerca di portare nella legalità la prostituzione, combattendo gli sfruttatori della tratta. Malgrado gli sforzi della polizia e del signore, molte sono ancora le prostitute in Ticino non annunciate e quindi illegali: donne alla ricerca di un avvenire migliore per se stesse e per le loro famiglie, incappate in intermediari che promettono loro un impiego stabile all’estero, ma una volta arrivate nel paese dei sogni queste persone non trovano che sfruttamento e lavoro forzato, molto spesso nel mondo della prostituzione. Ma se questa prostituzione esiste é grazie anche alla complicità di chi permette loro di avere il mercato, di chi pubblica i loro annunci e dei clienti che le frequentano. La prostituzione in Svizzera è legale e riconosciuta: anche in Ticino é possibile accedere a servizi di prostitute legali e qui è il singolo che decide. Ma c’è sempre ancora anche quella illegale. Ed allora ho proposto una modifica della legge sulla prostituzione. Oltre agli sforzi della polizia (che ci costano anche parecchio quale contribuenti) chiedo una modifica della legge sulla prostituzione, che tra le misure contro la prostituzione illegale - che tutti ritengono negativa e da combattere - preveda una norma che consideri il fatto di pubblicare annunci per conto di prostitute non regolarmente iscritte come “complicità” nel reato da loro commesso, il che comporterà punizione penale. Venturelli va oltre e grazie alla censura degli annunci della prostituzione illegale vede la possibilità di incrementare quelli della prostituzione legale, a prezzi normali e non gonfiati come viene fatto oggi. Certo gli interessi in franchi che si vanno a toccare sono rilevanti: si stima che solo “La Regione” incassi 800'000 CHF all’anno dagli annunci delle prostitute, introito che Corriere del Ticino e Giornale dei Popolo non hanno, avendo rinunciato da tempo volontariamente – senza appunto una legge che proibisca – di pubblicare questi annunci. Presto andremo in parlamento a votare sulla mia proposta: il presidente della commissione della legislazione, che ha affermato che per motivi giuridici la modifica proposta non è attuabile si é già preso un Cactus dal Caffè : sono aperte le scommesse e sono anche pronta a cambiare nuovamente il mio numero telefonico, se verrà nuovamente pubblicato quale recapito di prostituta. Monica Duca Widmer, gran consigliere PPD  

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