A margine dell'esclusione del collega Armando Ceroni dai mondiali di calcio in Sud Africa, l’Associazione Ticinese Giornalisti Sportivi (ATGS) si esprime per segnalare il disagio nella professione del giornalista sportivo venutosi a creare negli ultimi anni. Disagio derivante da molteplici fattori che hanno modificato sostanzialmente la nostra professione. Gestioni redazionali scevre di coerenza e reciprocità, esplosione degli apparati (e dei costi) amministrativi a scapito della produzione, perdita della specificità mediatica a favore di un crogiuolo scapato nei vettori e nelle discipline, scarsa formazione così come crescita e correzione dei giovani giornalisti. ATGS ricorda che il giornalista sportivo è un semplice tramite tra evento e pubblico, ma proprio per rispetto del pubblico, parte fondamentale e preziosa per la vita di qualsiasi editore, le qualità giornalistiche, l'identificazioni negli sport, la continuità, la preparazione e la base storica così come la presenza sul luogo dell'avvenimento sono criteri prioritari nelle scelte da adottare. Spiace constatare che sempre più altri criteri siano prioritari nelle scelte degli editori, così come anche trasversalmente non si perda occasione per regolamenti di conti tra testate giornalistiche che sono agli occhi del pubblico decisamente puerili. Pur non entrando in merito "all'episodio" Ceroni ATGS esprime la sua vicinanza al collega per l'esclusione mondiale ed auspica per il futuro una seria autocritica del settore informativo ticinese e svizzero per una professione, quella del giornalista sportivo, sempre più disarticolata, indebolita, imbavagliata e scarsamente formata. Ricordando che il pubblico resta sovrano e merita maggior rispetto, soprattutto in un'epoca dove la concorrenza internazionale e la crescita di svariate tipologie mediatiche possono indurre il medesimo a scegliere altri lidi." Americo Bottani, Presidente Associazione Ticinese Giornalisti Sportivi (ATGS)

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