Udite udite! Il presidente regionale per il bellinzonese del partito socialista nonché docente presso la SUPSI stipendiato dai contribuenti asserisce che i nervosi saremmo noi. A me pare invece il contrario, tra viaggi all’estero fallimentari, interpellanze tanto veritiere quanto scomode e i docenti stessi che si smarcano e sfidano l’assolutismo della corte del DECS e del suo direttore, chi sta sbroccando sono proprio i favorevoli alla sperimentazione/riforma.

Non siamo certo nostalgici della Scuola di un quarantennio fa, siamo per una riforma in linea con i sistemi scolastici svizzeri. E confermiamo l’assoluta contrarietà a voler trasformare in “cavie” circa 2'000 allievi per una riforma che abbiamo già dimostrato quanto abbia fallito altrove. Non si parla di progetti pilota mirati ma di una sperimentazione che ribalta completamente delle sedi scolastiche e che se fallisse, noi ne abbiamo la certezza, avrà segnato non pochi allievi nel periodo più sensibile della loro formazione ed educazione. È questo che veramente vogliamo?

Inoltre, il Signor Robertini dovrebbe spiegarci com’è possibile screditare una “commissione di professori universitari” se di fatto essa non esiste tutt’oggi, perché non è chiaro nemmeno chi sarà chiamato a valutarla questa sperimentazione. Abbiamo solo un DECS autoreferenziale da una parte e parecchi docenti fortemente critici se non contrari dall’altra. In questo contesto c’è solo una scelta da prendere: respingere la riforma e ricominciare da capo, cercando ispirazione in reali sistemi scolastici oltre Gottardo invece di inseguire chimere ideologiche all’estero.

Invito comunque il Signor Robertini a darsi una calmata, fino a prova contraria non abbiamo insultato nessuno, cosa che invece ha fatto lui in questo articolo, firmandosi oltretutto come docente SUPSI.

Alain BühlerVicepresidente UDC Ticino

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata