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AGNA - Matrimonio per tutti, distorsione della realtà
Redazione
3 anni fa

Premesso che anche i cittadini omosessuali meritano gli stessi diritti civili degli eterosessuali, nel contesto della stessa uguaglianza di diritti, è anche necessario prendere in considerazione il diritto di ogni bambino di avere un padre e una madre.
Su questo punto, nella modifica di legge in votazione il 26 settembre, che da il diritto alle sole coppie lesbiche di procreare artificialmente e negare la presenza del padre al loro figlio, c'è quindi una deliberata violazione dell'uguaglianza tra i bambini.

La Convenzione delle Nazioni Unite riconosce i bambini come persone a pieno titolo, con obiettivi e volontà propri, e richiede che l'interesse superiore del bambino sia una considerazione primaria in tutte le decisioni che li riguardano. Questo significa che il bambino è riconosciuto come persona giuridica dalla nascita e ha diritti, ad esempio di «conoscere i suoi genitori e ad essere allevato da essi» inteso, diritto a conoscere, dalla nascita, e non solo dalla maggiore età. E essere allevato, da una madre e un padre.

Contrariamente a quanto affermano i fautori del “Si lo voglio” sostenuti da varie associazioni attive in ambito di protezione dei minori, il concepimento deliberato di un bambino privo di padre costituisce una rottura antropologica importante che non è senza rischi per lo sviluppo e la crescita psicologica del bambino.

Per quanto riguarda la loro rivendicazione del diritto alla genitorialità, tutte le loro giustificazioni rivelano per contro un chiaro atteggiamento egoistico. Il loro desiderio genitoriale insoddisfatto è sempre in primo piano. Definiscono questione secondaria di poca importanza il diritto dei bambini di crescere in condizioni normali, cioè di essere accuditi e accompagnati nella loro crescita da persone di riferimento maschili e femminili. Affermano che innumerevoli studi dimostrano che la crescita di un minore all’interno di nuclei genitoriali omosessuali non è caratterizzata da difficoltà emergenti nel corso dello sviluppo.

Questa affermazione, se non falsa è perlomeno opinabile. Scienziati hanno esaminato meticolosamente questi studi e la conclusione è che sono ideologicamente di parte. Le loro conclusioni, dopo aver analizzato i quattro set di dati più completi e statisticamente rappresentativi degli USA e del Canada, sono che i bambini con genitori dello stesso sesso se la passano significativamente peggio dei bambini che crescono con genitori di sesso opposto. Rispetto ai genitori di sesso opposto, i bambini con genitori dello stesso sesso avevano più del doppio delle probabilità di avere:
- problemi emotivi, tra cui la depressione e l'ansia
- problemi nelle relazioni con i coetanei
- difficoltà di concentrazione.

Altri studi dimostrano che in caso di separazione o divorzio (e le coppie omosessuali divorziano e/o si separano con la stessa facilità delle coppie etero per cui il problema si pone anche per loro), i bambini accuditi in affido congiunto (cioè con la presenza regolare della madre e del padre) si sviluppano psichicamente e fisicamente meglio dei bambini accuditi in affido esclusivo (di solito la madre single). A conferma che l’influenza dei geni maschili e femminili nello sviluppo psico-fisico dei bambini non è capriccio, ma una esigenza biologica. Non è quindi il caso di banalizzare l’importanza della bi-genitorialità per il bene dei minori.

La presenza dei genitori svolge un ruolo basilare nello sviluppo psicosociale. Fonda l’identità della persona e promuove la costruzione dei legami. La coppia coniugale è portatrice di cura, protezione e affetto (funzione materna) e, allo stesso tempo, di giustizia ed equità (funzione paterna). Il loro connubio permette una cura responsabile. Privare deliberatamente i bambini del loro padre biologico, come nel caso della donazione di sperma per le coppie lesbiche, non può essere nell'interesse del bambino.

Prima di inserire la scheda di voto nell’urna, la domanda che ognuno di noi dovrebbe porsi è:
- è giusto concedere il diritto a una donna di far nascere un bambino, ricorrendo alla donazione di sperma
- e poi concedergli anche il diritto di negare l’influenza maschile durante la crescita psico fisica di quel bambino, escludendo deliberatamente, con il beneplacito della legge, la figura del padre, cosa che può portare a problemi di identità?
AGNA dice NO!

La Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti dei minori (dei minori..non degli adulti) li riconosce come persone a pieno titolo, con obiettivi e volontà propri, e richiede che l'interesse superiore del bambino sia una considerazione primaria in tutte le decisioni che li riguardano. Questo significa che il bambino è riconosciuto come persona giuridica dalla nascita e ha diritti, ad esempio (art 7) di «conoscere i suoi genitori e ad essere allevato da essi» inteso, diritto a conoscere chi li ha generati (e non un qualsiasi adulto) dalla nascita, e non solo dalla maggiore età. E essere allevato da loro, (loro che li hanno generati vale a dire una madre e un padre).

Per il comitato di AGNA Il presidente Vanetti Pietro

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