GRAZIANO BESANA
13esima AVS: sì perché un’alternativa non arriverà mai.
Redazione
3 mesi fa
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Manca poco ormai alla votazione sull'iniziativa per una 13ma mensilità AVS. Non passa giorno che esponenti PLR e UDC accusino i sostenitori di utilizzare la manipolazione emotiva dipingendo gli anziani come il segmento più povero della popolazione. A sostegno della loro tesi, presentano opinabili prove statistiche che suggeriscono che una parte significativa dei pensionati è finanziariamente soddisfatta. Non mancano di sottolineare un ipotetico onere finanziario derivante dall'attuazione del 13ma AVS.

L'iniziativa è criticata per il modello di distribuzione proposto, in base al quale coloro che necessitano di ulteriore sostegno potrebbero tanto quanto coloro che sono già finanziariamente stabili. Ciò è visto come un difetto nella progettazione e le esternazioni si concludono solitamente dichiarando opposizione all'iniziativa, etichettandola come irresponsabile e miope piuttosto che come un autentico sforzo a sostegno degli anziani.

Ora, sebbene sia riconosciuto che non tutti gli anziani sono poveri, è fondamentale riconoscere che la povertà tra gli anziani è un problema reale che deve essere affrontato. Anche se una parte dei pensionati è fortunatamente ancora soddisfatta, una crescente e significativa minoranza ha indiscutibilmente difficoltà ad arrivare a fine mese.

Sebbene i costi iniziali per l’attuazione della 13ma AVS potrebbero aumentare, ci sarebbero indubbiamente benefici sociali a lungo termine in materia di riduzione della povertà degli anziani e della promozione del benessere sociale con una conseguente crescita economica.

È vero che il modello di distribuzione avrebbe potuto essere perfezionato, ma l’idea fondamentale di fornire ulteriore sostegno ai pensionati, soprattutto a quelli con redditi più bassi, rimane indiscutibilmente valida.

Alla stregua della crescita incontrollata dei premi della Cassa Malati e della riduzione delle rendite del 2° pilastro, anche il tema AVS è sul tavolo da circa 15 anni. PLR e UDC si sono ben guardati dal chinarsi seriamente ed approfonditamente sulla questione in modo da apportare soluzioni tempestive ed efficaci per garantire che coloro che ne hanno più bisogno ricevessero un’assistenza adeguata.

Affrontare la povertà degli anziani non è solo una questione di equità generazionale, ma anche di responsabilità sociale. Investire nel benessere dei cittadini più anziani può avere effetti positivi a catena per tutta la società, sia per la coesione sociale che per l’economia.

Invece di una conclamata opposizione ideologica, un approccio più costruttivo avrebbe permesso di perfezionare l'iniziativa. Si sarebbero potute affrontare le preoccupazioni relative ai costi, alla distribuzione alle fasce più bisognose, alla sostenibilità a lungo termine.

Per questo noi di AVANTI con Ticino&Lavoro crediamo in un dibattito aperto, non dogmatico, pragmatico, costruttivo e libero da condizionamenti. Per il bene comune crediamo che sia il momento di superare la dialettica tra destra e sinistra che non porta a nessuna soluzione rispetto ai problemi complessi che viviamo. Un'ostinata visione unilaterale non riesce a dare risposte utili e soluzioni concrete a tutte le cittadine e i cittadini, anche a livello comunale.

Graziano Besana, candidato al Consiglio Comunale di Lugano per Avanti con Ticino&Lavoro

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