Massimo Mobiglia
Regole di qualità per impianti fotovoltaici in alta montagna
Redazione
2 anni fa
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Le problematiche di fornitura e di rincaro dell’energia dopo l’inizio del conflitto in Ucraina hanno dato una forte accelerazione al dibattito sulle energie, cosa di per sé positiva se si parla di implementare la produzione di energie rinnovabili, come ad esempio quelle provenienti dal sole. Recentemente la commissione energia del Consiglio degli Stati ha spinto la costruzione di impianti fotovoltaici sia sugli edifici sia in terreno aperto, in particolare sulle Alpi. Per questi impianti, che producono molta elettricità invernale. La commissione avrebbe voluto eliminare le valutazioni di pianificazione o di impatto ambientale poiché reputa che l'interesse alla loro realizzazione abbia la precedenza su altri interessi di importanza nazionale o cantonale, come il paesaggio e la conservazione della natura. Contrariamente a quanto proposto dalla commissione, il Consiglio degli Stati giustamente non ha sacrificato la tutela del paesaggio e la protezione dell’ambiente, seguito poi dal Consiglio nazionale. Questo mostra che fortunatamente vi è coscienza che tutte le crisi, in questo caso quella energetica e quella della biodiversità, debbano essere affrontate in modo coordinato.

Gli obiettivi ambiziosi e l'obbligo di installare impianti fotovoltaici nei nuovi edifici sono da salutare molto positivamente: finalmente i politici hanno capito quanto sia importante l'energia solare. In questo settore é necessario ricordare che uno dei migliori potenziali di produzione di corrente con pannelli fotovoltaici è quello di realizzare impianti sulle costruzioni. A livello legislativo questo è ben definito in Svizzera offrendo importanti agevolazioni, con procedure amministrative fortemente semplificate.

Gli impianti su terreni aperti possono essere un complemento interessante, non un sostituto, ai pannelli sulle costruzioni e soprattutto non devono in alcun modo rallentare la posa di questi ultimi.

Sarebbe auspicabile utilizzare una procedura che metta in primo piano la qualità degli impianti, ad esempio tramite una procedura di concorso. Per questo la Confederazione dovrebbe organizzare un bando aperto a tutti i comuni/regioni svizzeri, per la realizzazione di un determinato numero di impianti in tutto il territorio svizzero, che coprano una percentuale di fabbisogno di corrente elettrica, ricercando le posizioni migliori dal punto di vista della produzione di energia, del trasporto dell’energia, dal punto di vista paesaggistico, ambientale nonché da quello pianificatorio. Un bando spingerebbe tutte le regioni alpine a mettersi in gioco e confrontarsi per trovare la soluzione migliore, considerando tutte le crisi che ci affliggono.

Dr. Arch. Massimo Mobiglia membro di comitato dei Verdi liberali Ticino

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