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No! Non diventerete ricchi grazie a Elon Musk
Filippo Suessli
3 anni fa
Finti articoli su copie di autorevoli quotidiani promettono ricchezza facile, ma è solo una truffa. Fate attenzione

Elon Musk ha lanciato una piattaforma di investimenti in bitcoin per aiutare le famiglie ad arricchirsi. Lo scrivono Repubblica e Le Matin. Gli svizzeri stanno guadagnando milioni di euro, lavorando da casa, grazie a una piattaforma di investimenti in bitcoin creata da Ernesto Bertarelli. Lo scrive il Corriere del Ticino. Ma no, non è vero niente e a promettere ricchezza non sono né il Corriere del Ticino né Repubblica né Le Matin. Ma pagine fasulle che ne copiano la grafica e, nel caso di Repubblica, ingannano anche Facebook, riuscendo a spacciarsi per la pagina originale.

Promesse di lauti guadagni
Inutile dirlo che seguendo i consigli dell’articolo, finireste per versare denaro su piattaforme che nel migliore dei casi sono dubbie e sicuramente non sono redditizie come promettono. Per entrare a fare parte del sedicente sistema di investimento, infatti, vengono richiesti versamenti iniziali di 300 franchi in un caso, 250 dollari nell’altro, con la promessa che verranno moltiplicati. Ma sull’affidabilità del sistema parla a sufficienza il modo utilizzato per farsi pubblicità. Oltre a plagiare le pagine di rispettabili testate, anche i testimonial pubblicati sui siti non sono reali. L’esempio è quello di Dario Kasteler di Lugano. Su un sito racconta: “Finalmente, mi sono licenziato grazie a Bitcoin Code. Ho guadagnato tantissimo, molto facilmente!”. Non abbiamo trovato conferme dell’esistenza a Lugano del signor Kasteler. Ma il suo volto, su un altro sito è attribuito a tale Luigi Carpio di Napoli. Anche lui, dice, si è licenziato. La stessa faccia prende anche il nome di Federico Paoli di Padova, Igor Borkow di Dresda e chissà quanti altri. Anche i testimonial famosi cambiano puntualmente. Qualche mese fa è toccato a Federer e Briatore. Oggi tocca a Musk e Bertarelli.

Non cascateci!
L’invito è quindi a non cascarci e a prestare più attenzione che mai. Perché le capacità di trarre in inganno le persone dei truffatori del web si affinano giorno dopo giorno. L’esempio è l’annuncio su Facebook della falsa Repubblica. Oltre a copiarne la grafica, che non è così difficile, anche il link mostrato dal social network è quello reale. Solo dopo il clic è possibile notare che l’indirizzo reale è diverso.

Un altro controllo possibile è cercare su Google prove dell’affidabilità delle piattaforme pubblicizzate. Cercando per esempio “bitcoin prime scam”, bitcoin prime truffa, la prima ricerca è relativa per un sito altrettanto fasullo, che spergiura come la piattaforma abbia un’affidabilità del 94%. I truffatori sanno già che non vi fiderete di loro e cercano di tranquillizzarvi. Controllate, quindi, ma non una volta, meglio due, tre e anche di più.

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