
La disattivazione della telefonia mobile di terza generazione (3G) permetterà di utilizzare le larghezze di banda 3G esistenti per la quinta generazione, il 5G: lo afferma l'operatore Sunrise, secondo cui i clienti potranno quindi beneficiare di connessioni più veloci e stabili. "Sunrise provvederà a disattivare l'obsoleta tecnologia di telefonia mobile 3G entro la metà del 2025", spiega l'operatore in un comunicato odierno, tornando su una decisione già comunicata in giugno. Attualmente il 3G riveste un ruolo marginale nell'utilizzo dei dati mobili, con una quota inferiore all’1%, e anche per le chiamate vocali non viene più ritenuto all'altezza in termini di stabilità e qualità della conversazione. Inoltre il 3G ha una copertura pari al 90% della superficie nazionale svizzera, nettamente inferiore a quella del 4G, pari al 97%.
5G più veloce dal 2025
Da metà del 2025 la larghezza di banda 5G sarà superiore del 50% grazie all'utilizzo delle larghezze di banda 3G esistenti. Questo garantirà in particolare capacità più elevate per un maggior numero di connessioni simultanee e più veloci con il Basic 5G (fino a 1 Gbit/s). I clienti interessati (privati e aziende) verranno informati affinché possano prepararsi tempestivamente a un eventuale cambio di SIM (gratuito) e di dispositivi. Gli oltre 100 negozi Sunrise in tutta la Svizzera saranno a disposizione dei clienti per offrire loro una consulenza relativa a un eventuale adeguamento.
Sunrise
Sunrise ha cominciato a operare nel 1997 come primo concorrente delle allora PTT (oggi Swisscom, per quanto riguarda il ramo telecom). Sono seguiti diverse acquisizioni e mutamenti nell'azionariato. L'ultimo importante passo è stato compiuto nel novembre 2020 con la fusione fra Sunrise e UPC (ex Cablecom). La nuova entità, che ha la veste giuridica della società a garanzia limitata (Sagl), è controllata dalla multinazionale anglo-americana Liberty Global. La sede principale è a Opfikon (ZH). Nel 2022 Sunrise ha realizzato un fatturato di 3,0 miliardi di franchi, con un risultato Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) di 1,1 miliardi.