Magazine
Siete sempre stanchi? La colpa può essere di un virus
Redazione
16 anni fa
Causa della stanchezza cronica potrebbe essere lo xenotropic murine leukemia virus

Che gli scansafatiche esistano, non è una novità. Ma oggi scopriamo che tante persone reputate tali, potrebbero non esserlo realmente. Dunque non in tutti i casi la stanchezza dipende da problemi di tipo psicologico; la sindrome della stanchezza cronica (Cfs) si avvalla così del titolo di vera patologia, con tanto di radici organiche.A dimostrare che la stanchezza cronica è causata da un virus, è uno studio pubblicato sulla rivista "Science". Dobbiamo comunque fare una precisazione, perché più che un virus, si tratta di un retrovirus, ovvero un virus che si replica in modo inverso.Questo retrovirus colpirebbe prevalentemente i topi, ed il suo nome scientifico è xenotropic murine leukemia virus (XMRV).Per la ricerca sono stati presi in esame 101 pazienti americani: di questi sono 68 quelli risultati positivi al retrovirus. Sempre stando alle ricerche, il 95% della popolazione avrebbe sviluppato gli anticorpi atti a contrastare il XMRV, il quale resta comunque nel Dna.Umberto Tirelli, dell'istituto oncologico di Aviano nonché uno dei primi ricercatori che si è occupato di fatica cronica in Italia, dice che sebbene siano necessarie delle conferme, i risultati della ricerca sono una novità interessante anche per future applicazioni terapeutiche.Secondo i ricercatori il retrovirus in questione apparterrebbe alla stessa famiglia del retrovirus dell'immunodeficienza acquisita (Hiv); perciò non si esclude l'ipotesi che, al fine di curarlo, si possano utilizzare i farmaci anti Aids.Attualmente Judy Mikovits, autrice dell'articolo di Science e direttrice del Whittemore Peterson Institue di Reno, sta ponendo le basi per un protocollo di cura.A suddetta ricerca hanno collaborato nientemeno che il National Cancer Institute e la Cleveland Clinic.E' comunque provato che il retrovirus murino non è il responsabile unico di questa sindrome; una sindrome che negli USA colpisce un milione di persone, 17 milioni sarebbero invece i colpiti a livello mondiale.La sindrome colpisce comunque persone già predisposte geneticamente alla stessa, vanno poi ad aggiungersi i fattori ambientali.La febbre degli yuppie, così definita in quanto poco circoscrivibile, si manifesta attraverso una serie di condizioni; è diagnosticabile dopo sei mesi di fatica in corrispondenza di almeno quattro dei seguenti otto sintomi: calo di memoria e di concentrazione; mal di gola; comparsa di linfonodi; dolori a muscoli ed articolazioni; tendiniti; emicrania; disturbi del sonno e senso di malessere dopo aver compiuto sforzi.La sindrome venne già identificata nel 1980, ma ci sono voluti 19 anni prima che la stessa fosse riconosciuta ufficialmente dai Centers of disease Control (Centro malattie infettive americano).Questa sindrome potrebbe far ridere alcuni, ma da ridere c'è ben poco. Questa infatti è una vera e propria malattia, dalle conseguenze anche serie. Tirelli dice che il problema è realmente serio, in quanto non si tratta di semplice stanchezza o affaticamento, bensì crea un vero senso di spossatezza profonda, di tipo fisico e mentale. A lungo andare, questo senso di spossatezza, può addirittura portare il soggetto a forte depressione. Sono molti coloro che a causa di questo specifico retrovirus devono abbandonare gli studi od il lavoro.Dunque c'è poco da scherzare, avere questa malattia significa sentirsi perennemente in una sorta di stato febbricitante.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata