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Scoperta la proteina della fertilità
Redazione
17 anni fa
Una piccola molecola di proteina presente nel cervello giocherebbe un ruolo importante nel processo di ovulazione

Una piccola molecola di proteina presente nel cervello giocherebbe un ruolo importante nel processo di ovulazione. Questo il dato riportato dal "Journal of Neuroscience" e riscontrato dai ricercatori dell'università di Otago (Nuova Zelanda) e da quelli dell'Università di Cambridge (Inghilterra). E al riguardo Allian Herbison, coordinatore dello studio, afferma: "Siamo di fronte a una scoperta che rappresenta la possibile chiave per nuove terapie contro l'infertilità o lo sviluppo di nuovi contraccettivi naturali. La prima prova che il sistema di segnalazione nel cervello della kisspeptina, la proteina prodotta dal gene Kiss-1 già nota per innescare il risveglio degli ormoni sessuali nell'adolescenza, è essenziale per l'ovulazione negli adulti." Lo studio è stato effettuato su topi, gli scienziati hanno così scoperto che la kisspeptina comunicando con il suo recettore, il GPR54, è essenziale per l'attivazione degli ormoni che rilasciano la gonadotropina (GnRH), una molecola essenziale al fine di determinare l'ovulazione. L'incapacità di ovulare, nelle donne, sarebbe dunque rappresentata da un disordine di suddetto sistema. Allian Herbison fa ora sapere che il prossimo passo sarà quello di indagare sul ruolo che la kisspeptina avrebbe nei confronti del sistema riproduttivo maschile. E Giorgio Vittori, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), avrebbe messo su You Tube un video, quale monito alle donne, sull'importanza del proprio orologio biologico, al fine di preservare la propria fertilità. E a tale riguardo ricorda: "La fertilità femminile è massima fino ai 20 anni, si dimezza intorno ai 35, scende al 10% dopo i 40 anni. Questo non significa che chi ha oltrepassato questa soglia debba disperare, ma è importante ricordarsi di considerare anche questo aspetto nella pianificazione della propria vita familiare e professionale." Un annuncio atto ad anticipare il congresso nazionale della Sigo, che avrà luogo dal 5 all'8 ottobre con sede a Torino, per informare soprattutto le giovanissime. E' infatti vero, ricordano i ricercatori della Sigo, che attualmente esiste anche la fecondazione assistita; ma è anche vero che tale tecnica vede il 30% di successo intorno ai 30 anni, ma solo l'1% dopo i 45. Altro fattore cui prestare attenzione sono le malattie veneree, le quali possono compromettere per sempre la capacità riproduttiva; al riguardo, è allarmante l'aumento di herpes genitale, candidosi o chlamydia tra le giovanissime. Tra gli altri fattori cui prestare attenzione vi sono l'alcol, il fumo e una scorretta alimentazione; l'obesità, invece, può portare ripercussioni con il funzionamento del sistema ormonale. Tornando al congresso nazionale della Sigo, anticipiamo che sarà previsto un confronto con il mondo esterno e in particolare con le donne, al fine di raggiungere tale obiettivo sono già stati immessi in rete degli spazi atti a un primo confronto, è possibile trovare uno di questi su Second life. In più sono a disposizione vari materiali informativi, come ad esempio l'opuscolo redatto dalla Sigo inerente la depressione post partum.

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