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Vaccino, forse si sa il perché delle reazioni allergiche
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Secondo la rivista Science il responsabile sarebbe un composto utilizzato per “impacchettare” l’Rna messaggero e già presente in molti prodotti di uso comune

Le prime reazioni allergiche al vaccino Pfizer-BioNTech, segnalate in 8 persone nelle scorse 2 settimane, potrebbero essere dovute ad una sostanza mai utilizzata finora nei vaccini, il glicole polietilenico (PEG), contenuto anche nel preparato di Moderna. La notizia è stata accolta da alcuni con scetticismo, ma il NIAID (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) sta esaminando seriamente il problema in collaborazione con la FDA (Food and drug administration), segnala il sito della rivista Science.

Prodotto usato in farmaci, dentifrici, shampoo e solventi
Il PEG è usato per “impacchettare” l’RNA messaggero, l’ingrediente principale del vaccino. Mai usato in un vaccino approvato, si trova invece in molti prodotti di uso quotidiano, come dentifrici, shampoo e solventi. È stato usato per decenni come lassativo e si trova in molti farmaci che in alcune occasioni hanno causato reazioni anafilattiche.

Secondo alcuni allergologi e immunologi un piccolo numero di persone, già esposte a questo composto, potrebbe avere alti livelli di anticorpi anti-PEG, il che li mette a rischio di reazioni allergiche al vaccino.

Altri sono invece scettici su questa ipotesi, perché le quantità di PRG nel vaccino sono molto inferiori a quelle presenti nei farmaci.

Le preoccupazioni
Ma il NIAID è preoccupato, tanto da aver organizzato diversi incontri la settimana scorsa con rappresentanti di Pfizer, Moderna, FDA e ricercatori e medici indipendenti. Ha inoltre organizzato uno studio con la FDA per analizzare la risposta al vaccino delle persone con alti livelli di anticorpi anti-PEG o che hanno avuto gravi reazioni allergiche a farmaci o vaccini prima.

6 casi su 272’000
Pfizer ha già attivato un follow up e raccomanda che siano sempre disponibili farmaci e supervisione medica nel caso si sviluppi una reazione allergica al vaccino. Fino al 19 dicembre scorso, gli USA hanno registrato 6 casi di reazioni anafilattiche tra 272’001 persone che hanno ricevuto il vaccino, secondo i dati comunicati ai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), e 2 nel Regno Unito.

Persone allergiche escluse dalla sperimentazione
Nelle sperimentazioni delle due aziende farmaceutiche sui vaccini finora sono state escluse le persone con allergie ai componenti dei vaccini e chi aveva già avuto gravi reazioni ad altri vaccini. Le aziende sono comunque consce del rischio. In un documento di settembre i ricercatori della tedesca BioNTech avevano proposto un’alternativa al PEG per il rilascio di micro RNA, anche se la vicepresidente Katalin Karikó ha detto che “sulla base delle attuali conoscenze, il rischio è molto basso”.

Le linee guida dei CDC raccomandano di non somministrare i due vaccini di Pfizer e Moderna a chi ha avuto gravi reazioni allergiche ai componenti del vaccino, mentre per chi ha avuto reazioni gravi ad altri vaccini o farmaci inettiabili vanno valutati i rischi e i benefici del vaccino anti-Covid. Chi è ad alto rischio di reazioni anafilattica deve rimanere almeno 30 minuti nello studio medico dopo l’iniezione.

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