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Rinoceronti clonati per salvarli dall’estinzione
Foto Shutterstock
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Redazione
4 anni fa
Restano meno di 80 Rinoceronti di Sumatra al mondo, ma la scienza sembra dare nuove speranze.

Iman è morta di cancro lo scorso 23 novembre all’età di 25 anni. Era l’ultimo esemplare di Rinoceronte di Sumatra in Malesia. Secondo alcuni scienziati dell’Islamic University Malaysia (IIUM), intervistati dalla Cnn, sarebbe però possibile riportare in vita la specie grazie alla clonazione e alla fecondazione artificiale.

L’ennesima vittima dell’uomo

Oggi delle 30 specie di rinoceronte esistenti al mondo ne rimangono solamente 5, tra queste quello di Sumatra, che conta meno di 80 esemplari. Apparsi sulla terra 40 milioni di anni fa, questi mammiferi si stanno estinguendo proprio a causa del loro prezioso corno, che risulta essere da sempre di grande interesse dei bracconieri, vista l’elevata richiesta come ingrediente nella medicina tradizionale asiatica. Oltre a questo, l’invasione umana del loro Habitat ha impedito nel corso degli anni ai rinoceronti di raccogliersi e di riprodursi.

Fecondazione artificiale

A salvarli però potrebbe essere la fecondazione in vitro, alcune cellule embrionali degli ultimi esemplari in Malesia, infatti, erano state prelevate e conservate prima che morissero. A questo proposito sono due i possibili esperimenti scientifici che potrebbero portare nuovamente in vita la specie ormai estinta. Il primo metodo punterebbe sulla fecondazione in vitro. Dalle cellule staminali ancora viventi sarebbe possibile generare cellule con funzioni specializzate, in grado di ricreare uovo e sperma dando vita ad un embrione, che verrebbe in seguito impiantato in un altro rinoceronte, uno di Sumatra di un altro paese, o di un’altra specie.

Clonazione, come Dolly

Il secondo tentativo corrisponderebbe al metodo utilizzato per clonare la pecora Dolly nel 1996. Verrebbe infatti preso l’uovo di un animale surrogato, rimosso in seguito il nucleo il nucleo così da poterlo unire alla cellula somatica di un rinoceronte di Sumatra. Il team come riporta la CNN sembrerebbe avere una scorta sufficiente di cellule staminali ancora viventi, da potere effettuare molteplici esperimenti e capire quale sia la soluzione migliore. Tutto potrebbe andare storto, molti sono i rischi, ma ci sono segni di speranza, che provengono da progetti simili in tutto il mondo, tra questi quello con il rinoceronte bianco in una riserva naturale in Kenya.

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