Il vaccino da solo non può fermare l’epidemia di vaiolo delle scimmie. “Chiediamo, per il momento, di adottare misure per ridurre questo rischio”, per esempio “limitando i partner sessuali e le interazioni”. È quanto ha affermato il direttore dell'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Hans Kluge. Sebbene comincino a osservarsi casi di trasmissione domestica, “dobbiamo rispondere concentrandoci sulla modalità di trasmissione dominante (il contatto pelle a pelle durante gli incontri sessuali) e sui gruppi a più alto rischio”, ha detto Kluge.
“Bisogna limitare i partner sessuali e le interazioni”
In una dichiarazione alla stampa, il direttore dell’ufficio europeo dell’Oms, ha fatto il punto sull’epidemia: “il vaiolo delle scimmie è, in generale, una malattia autolimitante”. Ma in questo caso le cose stanno andando diversamente: “Nella regione europea dell’Oms, l’epidemia ha visto il virus estendere la sua portata rapidamente, con 37 paesi e aree colpite ad oggi, con prove di una trasmissione locale continua”, ha aggiunto. Anche il quadro epidemiologico è peculiare: “sono stati segnalati nella regione quasi 12mila casi probabili o confermati, per lo più tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini”. “Dobbiamo rispondere all’epidemiologia che ci sta di fronte”, ha proseguito Kluge. “La responsabilità di fermare questo focolaio è condivisa tra istituzioni e autorità sanitarie, governi, le comunità colpite e gli stessi individui”. Rivolgendosi a questi ultimi Kluge ha chiesto, tra le altre cose, di limitare i “partner sessuali e le interazioni”. “Questo può essere un messaggio difficile, ma esercitare cautela può salvaguardare te e la tua comunità più ampia”, ha aggiunto, chiedendo inoltre massima prudenza: “Se hai o pensi di avere il vaiolo delle scimmie, sei infettivo, quindi fai tutto il possibile per prevenire la diffusione della malattia. Isolati, se puoi, non fare sesso mentre ti stai riprendendo e non partecipare a feste o grandi raduni in cui si verificheranno contatti ravvicinati”, ha concluso.
Quasi 10 mila casi segnalati finora
Dall'inizio dell'epidemia fino al 25 luglio in Europa sono stati segnalati 9'697 casi di vaiolo delle scimmie; quasi 2mila sono stati notificati negli ultimi sette giorni. Sono i dati che emergono dall'ultimo aggiornamento sull'andamento dell'epidemia elaborato congiuntamente dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) e dall'ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Tra i Paesi europei, la Spagna resta la più colpita con 3'151 casi. Seguono Germania (2'352), Francia (1'567). La Svizzera è l’ottavo paese più colpito con 234 casi confermati finora dall’Ufficio federale della sanità pubblica. Nell'ultima settimana il vaiolo delle scimmie è comparso in tre nuovi Paesi: Serbia con 5 casi e Bosnia-Erzegovina e Turchia con un caso ciascuno.
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