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Roche segna punti col cocktail anti-Covid-19 di Regeneron
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Keystone-ats
3 anni fa
Pur non puntando su un vaccino e non disponendo di un medicinale prodotto autonomamente, il colosso renano è stato in grado di stabilire le relazioni giuste e al momento giusto per ottenere qualche significativo successo durante la crisi sanitaria

Dopo essersi imposto nel campo dei test anti-Covid-19 di ogni tipo, il gigante farmaceutico basilese Roche continua a profilarsi nella lotta contro il coronavirus. Il cocktail di anticorpi sviluppato dal suo partner statunitense Regeneron è ora raccomandato da un’unità del Dipartimento statunitense della sanità, che fonda il suo giudizio su uno studio clinico considerato convincente.

Pur non puntando su un vaccino e non disponendo di un medicinale prodotto autonomamente, il colosso renano è stato in grado di stabilire le relazioni giuste e al momento giusto per ottenere qualche significativo successo durante la crisi sanitaria. La combinazione di casirivimab e imdevimab, sviluppata da Regeneron, riduce la durata dei sintomi e il periodo di remissione dalla malattia, hanno indicato oggi Roche e Regeneron in un comunicato. Lo studio clinico REGN-COV 2069, che è stato progettato per ridurre il rischio di infezione nel contesto familiare, ha anche dimostrato che la preparazione a base di anticorpi iniettata per via sottocutanea ha ridotto il rischio di un’infezione sintomatica da coronavirus dell’81%. Gli obiettivi primari e i principali obiettivi secondari sono stati raggiunti, si legge nella nota.

Per i pazienti infetti, i sintomi sono scomparsi entro una settimana in media, rispetto a tre settimane per coloro che hanno ricevuto il placebo, precisa il comunicato. Dopo la remissione non ci sono stati gravi problemi. Inoltre, per le persone infette ma asintomatiche che hanno ricevuto il cocktail, il rischio di sviluppare sintomi è risultato ridotto del 31%. Roche presenterà i risultati dello studio ad autorità sanitarie, in particolare degli Stati Uniti (FDA) e dell’Unione europea (EMA). La ricerca è stata condotta negli Usa in collaborazione con il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (istituto nazionale sulle allergie e le malattie infettive), parte dei National Institutes of Health (NIH, istituti nazionali di sanità, che sono un’agenzia del Dipartimento della sanità).

Questo lavoro congiunto sembra aver dato i suoi frutti, poiché gli NIH hanno raccomandato l’approvazione di questo cocktail di anticorpi sulla base dei risultati dello studio REGN-COV 2069, che ha coinvolto 4500 pazienti. In un comunicato diramato venerdì, Regeneron indicava che la sua preparazione riduce il rischio di ospedalizzazione e morte del 70% rispetto al gruppo trattato con un placebo. Il cocktail, soprannominato “Regen-Cov”, potrebbe prevenire “decine di migliaia” di morti e ricoveri, scriveva il partner di Roche. La collaborazione tra Regeneron e il gruppo basilese risale allo scorso ottobre. Un mese prima, il gigante farmaceutico aveva stretto un’altra partnership con la società coreana SD Biosensor per i test antigenici rapidi che sono - con qualche difficoltà - disponibili gratuitamente in Svizzera dalla settimana scorsa.

Privo anch’esso di un farmaco anti-Covid-19 realizzato all’interno dei propri laboratori, il grande concorrente basilese Novartis ha da parte sua partecipato, in particolare finanziariamente, al programma della società biotecnologica zurighese Molecular Partners, che sviluppa il trattamento MP0420 (ensovibep), un’iniezione sottocutanea che potrebbe rivelarsi efficace per prevenire la patologia.

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