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Covid, -17% casi nel mondo
Immagine © CdT/ Chiara Zocchetti
Immagine © CdT/ Chiara Zocchetti
Keystone-ats
2 anni fa
Segnalata però una ripresa dei contagi in Africa e nelle Americhe, spinta da alcune sotto-varianti di Omicron

Continua la frenata della pandemia nel mondo: nella settimana tra il 25 aprile e il primo maggio sono stati registrati 3,8 milioni di casi e poco più di 15'000 morti, con un calo rispettivamente del 17% e del 3% rispetto alla settimana precedente.

“Numero che non dicono tutto”
“A livello globale, i casi segnalati e i decessi per Covid-19 continuano a diminuire, con i decessi settimanali segnalati ai minimi da marzo 2020. Ma queste tendenze, sebbene benvenute, non raccontano l’intera storia”, ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Spinti dalle sotto-varianti di Omicron, stiamo assistendo a un aumento dei casi segnalati nelle Americhe e in Africa. È troppo presto per sapere se queste nuove sotto-varianti possono causare malattie più gravi rispetto ad altre sotto-varianti di Omicron, ma i primi dati suggeriscono che la vaccinazione rimane protettiva contro la malattia grave e la morte”.

La mappa dei contagi
Per quel che concerne la distribuzione dei casi, nella scorsa settimana il maggior numero, sia di casi sia di decessi, è stato registrato nell'area europea dell'Oms: rispettivamente 1'899’829 e 6’456, con un calo del 22 e del 16% rispetto ai 7 giorni precedenti. Segue l'area del Pacifico Occidentale, di cui fa parte anche la Cina, con 1'188’038 e 2’063 decessi, in calo rispettivamente del 20 e dell'8%.

Attenzione alle tre sotto-varianti
Anche se non si ravvisano per il momento segnali di allarme, l'attenzione dell'Oms è focalizzata soprattutto su tre sotto-varianti: BA.4 e BA.5 diffuse prevalentemente in Africa e BA.2.12.1 nelle Americhe che “hanno acquisito ulteriori mutazioni che potrebbero avere un impatto sulle loro caratteristiche”. Da questo punto di vista, ha detto Tedros, “il test e il sequenziamento rimangono assolutamente critici. Le sottovarianti BA.4 e BA.5 sono state identificate perché il Sudafrica sta ancora eseguendo il vitale sequenziamento genetico che molti altri Paesi hanno smesso di fare. In molti Paesi siamo essenzialmente ciechi su come sta mutando il virus”.

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