
La carenza di vitamina B6 aumenta il rischio di incorrere nel morbo di Parkinson del 50%. Questo l'allarme lanciato da un team di scienziati giapponesi; la ricerca è stata pubblicata su "British Journal of Nutrition".Gli scienziati sarebbero riusciti ad evidenziare il legame esistente tra la vitamina B ed il maggior responsabile dei danni al cervello, l'amminoacido omocisteina. Come detto una carenza di vitamina B6 non determina forzatamente il sopraggiungere del terribile morbo, ma ne aumenta le possibilità.Per il loro studio, gli esperti asiatici hanno preso in considerazione due precedenti ricerche condotte sullo stesso argomento. La prima appartiene all'Erasmus Medical Center di Rotterdam (Olanda) ed era giunta a conclusioni molto simili a quella nipponica. La seconda è stata invece condotta da alcuni neurologi statunitensi, i quali avevano escluso un qualsivoglia nesso tra Parkinson e vitamina B6.Ma concentriamoci meglio sulla ricerca giapponese: preso in esame un campione di 600 persone di cui il 40% affetto dal morbo. I medici hanno sottoposto tutti ad un regime alimentare da loro studiato. Ad ogni pasto veniva marcata su un questionario l'assunzione giornaliera di vitamina B6 in base ai cibi consumati.La conclusione della ricerca è che una dieta povera di sopraccitata vitamina, comporta un maggiore rischio di sviluppare il morbo. Insomma, il risultato concorda con la ricerca olandese. Bisogna comunque sottolineare che la ricerca asiatica si è concentrata sull'autocertificazione dei volontari stessi. E' dunque doveroso dar seguito ad ulteriori ricerche al fine di valutare la veridicità o meno dell'attuale. Sarebbe inoltre interessante capire quali potenzialità possa avere questa vitamina nel prevenire il morbo di Parkinson.Tutto questo sarebbe da fare urgentemente, almeno stando ai sondaggi dell'Info Park (un servizio statistico sovvenzionato dall'UE), i quali sostengono che nel giro di pochi decenni il morbo arriverà a colpire quattro milioni di persone solo nel vecchio continente.MaxT
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