
“La strategia MPS è stata quella di non aspettare una risposta, anche sui contenuti, ma di pubblicare questa loro intenzione senza appunto aspettare la risposta. È chiarissimo: vogliono parlare all’elettorato e non a noi. Lo accettiamo, e la risposta è no”. Parole di Fabrizio Sirica, intervistato oggi dai colleghi di Teleticino in relazione all’unione fra Partito Socialista e il Movimento per il socialismo.
Niente matrimonio Ps-Mps
In sostanza, questo matrimonio non s’ha da fare. Nelle scorse settimane l’MPS si era incontrato con socialisti e Verdi portando con sé un ramoscello d’ulivo e gettando sul tavolo la possibilità di concretizzare la tanto agognata area di sinistra. Ma a condizioni ben determinate. Come quella di una lista unica non soltanto in Consiglio di Stato ma anche in Gran Consiglio, tanto per cominciare. Un’alleanza basata su un chiaro programma di opposizione, sia in parlamento sia in Governo. Proposte alle quali tanto i socialisti quanto i verdi hanno risposto picche. “Riteniamo che per il Gran Consiglio sarebbe controproducente”, spiega sempre Sirica, “nel senso che abbiamo un sistema proporzionale puro, che significa che tutte le differenze, anche minime, che differenziano i partiti sono valorizzate con questo sistema”.
Valori diversi fra loro
Una valorizzazione che, secondo Sirica, trova conferma nel fatto che anche partiti con uno, due o tre deputati hanno la loro voce e “riteniamo che noi siamo partiti diversi, tra Verdi, Ps e soprattutto Mps”, da qui – a detta di Sirica – il motivo per cui mantenere le differenze è considerato un bene. Completamente diversa è invece “la dinamica in Consiglio di Stato, dove la possibilità per il fronte progressista è unito di fare un seggio, magari se unito tutto quanto anche un secondo seggio”. Per Sirica sarebbe più utile per i partiti elettoralmente minori “dare un contributo nella piattaforma elettorale e puntare al secondo seggio piuttosto che fare una lista sostanzialmente di disturbo”. Se la proposta dovesse essere quella che ogni settimana il Consigliere o la Consigliera di stato eletta nella lista del PS “deve fare una conferenza stampa per denunciare tutti i punti in cui è all’opposizione in Governo io sarei molto imbarazzato”. Fabrizio Sirica non nasconde neppure un certo fastidio per il fatto che l’MPS abbia reso pubblica la discussione in corso. “Una vera trattativa in qualsiasi ambito non la fai pubblicamente, ma discutendo fra partiti”, sottolinea il co presidente Ps, “non si è voluto né approfondire sui temi né aspettare la risposta: per me significa un intento di parlare con gli elettori e non tra partiti... e va bene così, conosciamo l’Mps”.
Accuse rinviate al mittente
L’MPS e il suo segretario Pino Sergi, manco a dirlo, rinviano tutte le accuse al mittente. In un mondo dominato da ricette neoliberiste, ci spiegano, l’opposizione è l’unica alternativa. “La discussione che il Ps ha coi verdi in realtà a noi pare – ma ci possiamo sbagliare – sia una discussione molto più preoccupata di chi difende il seggio se questo continuerà ad essere come lo è da 100 anni”, dice Pino Sergi. Poi è chiaro che “la condiscono con quella chimera che è il secondo seggio, giusto per spronare un po’ gli elettori. Però resta tutto all’interno di questa discussione, che sembra vecchia di 50 anni. Il mondo però, a cominciare dalla guerra, sta bruciando e di fronte a questo bisognerebbe avere un altro sguardo: la proposta è sul tavolo, non vediamo perché non se ne possa discutere”, conclude Sergi.
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