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Prevenire il cancro ai polmoni con broccoli e cavolfiori
Redazione
16 anni fa
Che mangiare frutta e verdura tutti i giorni fa bene è risaputo

Che mangiare frutta e verdura tutti i giorni fa bene è risaputo.Medici e nutrizionisti concordano sul fatto che bisogna assumere almeno cinque porzioni, tra frutta e verdura, al giorno, cercando di assumere tutti e cinque i colori dei vegetali: rosso, blu, verde, giallo e bianco.Ed ecco cos'altro ci rivelano: broccoli, cavolfiori e cavoletti di Bruxelles possiedono delle proprietà benefiche per le quali vengono impiegati, già da tempo, in qualità di coadiuvanti alimentari nella terapia antitumorale; oggi si è scoperto che tali ortaggi possono prevenire il cancro ai polmoni nei fumatori.Pensate che basta una bella abbuffata di questi prelibati ortaggi per difendere i polmoni e limitare i danni del fumo da sigaretta.La ricerca è stata condotta dal Roswell Park Cancer Institute di Buffalo (New York), protagonisti della vicenda 948 ammalati di cancro ai polmoni e 1743 persone sane aventi fatto uno screening diagnostico onde verificare l'eventualità di cancro polmonare.A tutte queste persone sono stati dati da mangiare broccoli, cavolfiori e cavoletti di Bruxelles; nel frattempo un team di scienziati guidati dal Dr. Li Tang ha continuamente monitorato quali fossero le abitudini alimentari delle persone sottoposte al test, oltre a monitorare il loro stile di vita e, soprattutto, quale incidenza avesse il fumo durante una loro giornata tipo.I risultati della ricerca, presentata al congresso dell'American Association for Cancer Research, sono incredibili: gli effetti benefici e protettivi dei polmoni sono maggiori quando è maggiore la dipendenza da fumo.E' stato visto che coloro che mangiavano abitualmente suddetti ortaggi, vedevano una diminuzione variabile sul rischio di cancro ai polmini tra il 20% e il 55% rispetto a coloro i quali consumavano gli stessi solo saltuariamente.Il Dr. Tang parla di "effetto scudo", un effetto che, paradossalmente, era più evidente tra gli ex fumatori e tra quelli abituali, piuttosto che tra coloro che di sigarette non ne avevano mai fumate.Ma il Dr. Tang avverte anche che, se si fuma, non c'è niente che possa realmente essere di aiuto; in pratica il reale consiglio è sempre uno: non iniziare a fumare o, per chi avesse già cominciato, smettere.Altra considerazione da fare è quella secondo cui i polmoni non sono le uniche "vittime" del fumo, ma vi sono anche: la cavità orale, le vie respiratorie in genere, il sistema cardiocircolatorio, la vescica, e tante altre parti del nostro organismo.Un'ulteriore studio (anch'esso presentato all'American Association for Cancer Research) ha dimostrato come non tutti i fumatori rischiano di sviluppare il cancro ai polmoni; i fumatori più a rischio sono quelli in cui avviene la metilazione (processo per il quale vengono a modificarsi determinati geni e, di conseguenza, la sintesi delle rispettive proteine). Lo studio è stato condotto dalla Dr.ssa Emily A. Vucic del British Columbia Cancer Research Centre di Vancouver, ed è stata presentata al convegno annuale sulle frontiere della ricerca nella prevenzione dei tumori.Il maggiore fattore di rischio per il cancro al polmone non è rappresentato solo dal fumo attivo, ma anche da quello passivo; il fumo attivo è dannoso anche nei confronti di chi ha smesso di fumare, ma molto più subdolo è il fumo passivo, ovvero quello che colpisce chi non fuma direttamente ma che vive in concomitanza di fumatori.Per lo studio della Dr.ssa Vucic sono state coinvolte 16 persone, di cui 8 sane e 8 con un tumore al polmone, tutte avevano smesso di fumare da 10 anni; a queste è stato prelevato del tessuto da bronchi e polmoni.Una volta analizzati i campioni, si è giunti a scoprire le varie differenze di metilazione del DNA da parte dei due gruppi.La Dr.ssa Vucic ci dice che le varie alterazioni osservate, soprattutto nei pazienti aventi cancro ai polmoni, potrebbero essere basilari nello scoprire come mai alcuni ex fumatori subiscono danni genetici addizionali a quelli dell'invec

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