Eventi
Presentata "Hurricane", la canzone di Israele all'Eurovision
© Shutterstock
© Shutterstock
Keystone-ats
5 mesi fa
È giunta in sostituzione di 'October Rain', un testo che il mese scorso era stato trovato inopportuno dagli organizzatori dell'European Broadcasting Union (Ebu) perché poteva apparire un riferimento, anche vago, alla guerra a Gaza.

Dopo settimane di attesa e di incertezze, la televisione pubblica Kan ha presentato la scorsa notte 'Hurricane', la canzone che Eden Golan che porterà a maggio all'Eurovision Song Contest di Malmo (Svezia) in rappresentanza di Israele. È giunta in sostituzione di 'October Rain', un testo che il mese scorso era stato trovato inopportuno dagli organizzatori dell'European Broadcasting Union (Ebu) perché poteva apparire un riferimento, anche vago, alla guerra a Gaza.

Modificato le parole

Su suggerimento del capo dello Stato Isaac Herzog - che Dà grande importanza alla partecipazione di Israele ai maggiori eventi internazionali - gli autori, pur mantenendo la melodia originale, hanno modificato le parole che sono state infine approvate dall'Ebu. Il nuovo testo, in inglese, ricalca comunque quello precedente e si conclude con alcune righe in ebraico: 'Non occorrono parole grandi/ solo preghiere/ anche se è difficile vedere/ tu mi lascerai sempre una piccola luce". "Vista la situazione in cui ci troviamo - ha detto a Kan Avi Ohyon, uno degli autori - abbiamo scelto di presentare non una vivace canzone pop, bensì una ballata in stile Anni Novanta, ispirandoci a Bon Jovi e Aerosmith. L'idea era di esaltare la voce di Eden". Riguardo alle polemiche sul testo originale l'altra autrice, Keren Peles, ha affermato che in 'Hurricane' il testo scritto ha un'importanza secondaria "rispetto alla voce di Eden, al suo urlo carico di dolore". Le stazioni radio israeliane hanno accolto 'Hurricane' con grande favore. Più tiepido il critico musicale di Haaretz secondo cui erano più tipiche di Israele le canzoni delle edizioni precedenti dell'Eurovision: 'Toy' di Netta (2018) e 'Unicorn' di Noa Kirel, nel 2023.