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“Possiamo aprire la buvette, ma non si può prendere il sole sulla sdraio”
Redazione
5 anni fa
La situazione paradossale che stanno vivendo i gerenti dei lidi. Alcuni hanno aperto il ristorante, altri hanno deciso di non aprire del tutto. Badaracco: “In fase di allestimento il piano di protezione”

Con l’avvicinarsi dell’estate, il tema dell’apertura dei lidi e delle piscine sta diventando sempre più “pressante”. La situazione attualmente è abbastanza nebulosa e c’è qualche gerente che ha cominciato a lamentarsi. Il Consiglio federale non ha per ora diramato direttive precise (eventuali decisioni sono attese per la giornata odierna), sono dunque i Cantoni che hanno elaborato delle regole, in collaborazione con le associazioni di categoria. La data spartiacque sarebbe quella del 20 giugno. Nel frattempo ci si trova in una fase di limbo: c’è chi ha aperto, in particolare bar e ristoranti all’interno dei lidi, e chi no. E proprio in questa fase di transizione ci sono regole che sono giudicate un po’ paradossali. Per esempio: ci si può sedere al bar, bere il caffè, si può prendere il sole su una sedia di un ristorante all’interno di un lido, ma è vietato prendere il sole sulla sdraio. C’è poi il problema della distanza, che limita molto le entrate (si parla di circa 10 metri quadrati tra gli utenti). Si aggiunge inoltre la difficoltà a spiegare queste regole agli utenti, che faticano a capirle. A illustrare tutte queste difficoltà a Teleticino la gerente del lido San Domenico a Lugano Sara Hofmann.

C’è chi non riapre

Considerate le difficoltà per la stagione, c’è anche chi ha deciso di non riaprire del tutto, come lo stabilimento balneare di Tesserete. “Ci sono state comunicate una serie di direttive, che non sono ancora ufficiali” spiega il sindaco di Capriasca Andrea Pellegrinelli. “Bisognava inventare tutta una serie di strumenti di controllo, che sono difficili da mettere in piedi rapidamente e che richiedevano una presenza maggiore di personale (una quindicina di persone in più)”. A incidere sulla decisione di non riaprire anche gli importanti lavori di risanamento, che sono slittati a causa del coronavirus.

Le precisazioni di Badaracco: “Gli stabilimenti sono chiusi, ma...”

“La realtà è che gli stabilimenti sono chiusi, però gli esercenti vogliono aprire i ristoranti, che sono aperti. Ma questo dà l’impressione che tutta la struttura sia aperta” replica il municipale Roberto Badaracco, che fa alcune precisazioni in merito alla possibilità di prendere il sole o meno sulla sdraio: “Lo Stato Cantonale Maggiore di Condotta ha dato delle indicazioni chiare, ovvero che le sdraio non sono utilizzabili. Si puo prendere il sole al bar del lido, ma al tavolo”.

Ora si attendono le decisioni definitive del Consiglio federale, ma nel frattempo ci si è già portati avanti con i piani di protezione. “La grossa sfida sarà capire quante persone arriveranno: abbiamo a disposizione circa 10 metri quadrati per persona,, il che vorrebbe dire 1000 persone al lido di Lugano”. In questo senso è in fase di elaborazione un’apposita App, che possa monitorare le entrate e le uscite. “È un’applicazione nella quale ci si può iscrivere nel corso della giornata, in modo da sapere quante persone vorranno venire quel giorno e quanti posti liberi ci saranno a disposizione” conclude Badaracco.

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