Magazine
“Non vedi l'anima che grida nelle foto dei vip sui social?"
“Non vedi l'anima che grida nelle foto dei vip sui social?"
“Non vedi l'anima che grida nelle foto dei vip sui social?"
Redazione
6 anni fa
Drago Stevanovic: “Questi film non sono dei blockbuster. Raccontano storie. Fanno parte del mio vissuto”

Drago Stevanovic si racconta a Ticinonews a margine dell’OtherMovie Film Festival. Lo incontriamo presso il Lux Art House, una delle location del festival itinerante nonché tempio della settima arte.

Drago Stevanovic, oltre ad essere un grandissimo appassionato di film è anche un grande amante della fotografia."Il fotografo, quello vero, è una creatura debole - afferma Stevanovic -. La fotografia è qualcosa che ti permea. Non puoi essere indifferente a quello che fotografi. Pensa ai reporter di guerra: loro sono in mezzo al fronte, a fotografare violenza. Loro vivono quella violenza. La vedono. La subiscono. La immortalano. La macchina fotografica è lo strumento che agisce sotto il volere della persona che la impugna. Io mi sono rifiutato di andare in guerra a fotografare. Preferisco stare qua a Lugano, e ricordarmi delle modelle che sfilano piuttosto del soldato morto con cui ho passato settimane. Perché ogni foto è uno scatto che resta nell’anima."

Secondo Stevanovic, uno degli elementi espressivi più importanti della fotografia è il 'rumore dell'anima'."È componente dell’espressività della fotografia. Guarda sui social media ad esempio. Influencer, youtuber, celebrità del selfie si scattano una foto con il loro cellulare, sorridono, si mettono belli. Non vedi in loro l’anima che grida?"

Stevanovic non risparmia neanche se stesso: “Sono malato di fotografia - afferma - per me è una terapia. Conosco fotografi che riescono a scattare una foto in un’ora. Per me sarebbe impossibile piazzare il piedistallo, guardare, aspettare, spostarmi di dieci passi, guardare la luce come cambia. Magari scattarne una di prova con il cellulare per vedere se quell’angolo è migliore di questo. La foto deve essere istintiva, o quasi. Non solo il soggetto, ma anche la scenografia. Così è anche l’identità di OtherMovie. Questo cinema è caratteristico. Ti accorgi subito che non è un posto come un altro. Anche OtherMovie è caratteristico. Ha una sua identità, le sue peculiarità. Come una foto che a pelle ti dice subito qualcosa.”

L’argomento si sposta su Drago ed il suo rapporto con il festival. Non parliamo con il direttore del festival, ma con un essere umano che ha concepito un'idea. “OtherMovie è una parte di me - afferma Drago Stevanovic - La selezione dei film è un’istantanea della mia vita. Questi film non sono blockbuster. Raccontano storie e per quello che mi riguarda, sono tutte sfaccettature del mio vissuto. Ogni storia raccontata in questi film mi ricorda una parte di me. Ed in genere non sono film felici. Ma dopo tutto, abbiamo deciso di mostrare le debolezze dell’essere umano con il leitmotiv della famiglia. Chi viene qui non resta indifferente a ciò che vede, perché è l’identità di OtherMovie. Un altro modo di fare cinema.”

Maurizio P. Taiana

Foto David Cuciz

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata