Salute
"Non siamo noi a scegliere l'acqua, è l'acqua che sceglie noi"
Redazione
2 anni fa
Non tutte le acque sono uguali. Ci sono quelle naturali e quelle frizzanti. Quelle ricche di calcio e ferro. Ma quali sono le differenze? E come berla? Ticinonews ne ha parlato con una sommelier dell'acqua.

L’acqua è incolore, inodore e insapore. Sì, in parte. Perché l’acqua potabile può anche essere nera. “È un’acqua che dovrebbe avere molte peculiarità e non ha nessun sapore”, ha spiegato a Ticinonews Elena Mozzini, sommelier dell’acqua. “È nera perché contiene dei minerali fulvici, quindi questo colore è naturale. Ma sebbene sia buona sarebbe difficile berne un litro e mezzo al giorno perché siamo abituati a bere acqua trasparente. Inoltre, il nostro cervello, trovandosi di fronte un bicchiere con acqua scura, blocca determinati meccanismi”. Ma l'acqua può anche essere ricca di ferro, calcio o altri elementi. Caratteristiche che porteranno ogni persona ad avere la propria fonte preferita. "Se il corpo di una persona è ricco di calcio, ad esempio, questa non gradirà un'acqua con un'altra percentuale di questo elemento. Bevendola avrà la sensazione di un liquido pesante e dirà che non è buona. Insomma, non siamo noi a scegliere l'acqua, ma l'acqua a scegliere noi".

L’acqua non è insapore

“L’acqua dovrebbe essere indolore, inodore e insapore. Ma in realtà ha un sapore, quindi ai palati ci sono delle differenze. Le diverse qualità hanno sapori diversi a dipendenza della provenienza e della mineralizzazione di cui sono composte, ovvero del residuo fisso”, ha detto Mozzini. “Il residuo fisso è l’insieme dei minerali presenti nell’acqua. Un dato molto basso rappresenta un liquido con poco sapore, diuretico, mentre più è alto e più forte sarà il sapore”.

Un’acqua per pietanza, come con il vino

“In base al residuo fisso e alla tipologia di bollicine vanno accostati i cibi. Con il salmone, ad esempio, bere un’acqua naturale impasterebbe la bocca, mentre un’acqua leggermente gassata sgrassa il palato. Ci sono anche combinazioni di acqua-vino-cibo. Ma è sempre meglio scegliere un solo binomio, perché un esubero di accostamenti diventa pensante da gestire a livello mentale e il rischio è quello di non gustarsi un buon pasto”.

L’acqua del rubinetto, "una fortuna"

“In Ticino l'acqua del rubinetto è molto buona. Ogni fonte ha una sua mineralizzazione, più lieve rispetto a quelle in bottiglia. Inoltre sono tutte trattate perché nel punto di captazione bisogna avere la certezza di non avere batteri. Oggi la si tratta con i raggi UV, una volta si usava il cloro. È un'acqua sempre sotto controllo e al minimo rischio si informa la popolazione sulla potabilità della stessa".

Ad ogni acqua un suo bicchiere

“Per l’acqua del rubinetto va bene il bicchiere basso, a temperatura ambiente. Mentre l’acqua frizzante andrebbe bevuta in un calice e fredda. Bevendola a temperatura ambiente quest'ultima tende a dare sensazioni più metalliche e amarognole".

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