
In Italia c'è una neoeletta consigliera comunale che sta scatenando una levata di scudi.
Lei è Fiamma Negrini, ha 20 anni, è diplomata in ragioneria e finora si era distinta più che altro per alcune foto sexy. Domenica, conquistando 334 voti, è riuscita a farsi eleggere nel Consiglio comunale di Sermide e Felonica, un paese di ottomila abitanti in provincia di Mantova.
Una giovane rampante in politica, quindi. Ma a suscitare indignazione non è tanto il suo impegno, quanto il suo partito, chiamato "Fasci Italiani del Lavoro". Un nome di chiara ispirazione fascista, così come i manifesti del partito, sui quali fanno bella mostra Benito Mussolini e compagnia bella.
La presidente della Camera Laura Boldrini ha quindi scritto al ministro dell'Interno Marco Minniti per chiedere un intervento:
"L’ammissione alle elezioni di una lista che si richiama dichiaratamente a nomi e immagini del partito fascista desta forti perplessità sul piano giuridico in quanto – come rilevato, tra gli altri, dall’Anpi – sembra contrastare con le norme costituzionali e legislative che vietano la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista" ha scritto Boldrini. "In questo senso ricordo che anche le “Istruzioni per la presentazione e l’ammissione delle candidature”, emanate nello scorso mese di maggio dal Ministero dell’Interno, stabiliscono che le commissioni elettorali circondariali ricusano ‘i contrassegni in cui siano contenute espressioni, immagini o raffigurazioni che facciano riferimento a ideologie autoritarie (per esempio le parole “fascismo”, “nazismo”, “nazionalsocialismo” e simili), come tali vietate dalla XII disposizione transitoria della Costituzione."
Oltre a Laura Boldrini, anche il Partito Democratico e la Sinistra italiana hanno presentato delle interrogazioni parlamentari per chiedere spiegazioni al Ministero dell'Interno.
Fiamma Negrini però, incurante delle critiche, continua a mantenere come foto profilo Facebook la scritta "Boia chi molla".
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