
Un botta e risposta tra satelliti nello spazio, e viene svelato un mistero che dura da 30 anni. Il mistero in questione era rappresentato da una sorgente emettente radiazioni X. Questa sorgente si trova nella costellazione del Cigno (nella foto la nebulosa del Cigno), ed il suo nome è Cygnus X-3. Questa venne scoperta intorno alla fine degli anni Sessanta, e da li parte il mistero.Ciò che ha colpito gli astronomi, è il fatto che da suddetta sorgente partivano, periodicamente, delle emissioni radio potentissime, tanto da divenire, anche se per poco tempo, la fonte più brillante del firmamento.Ma andiamo con ordine: nemmeno molto tempo fa, il satellite italiano Agile dell'ASI ha raccolto dei segnali molto interessanti che potevano svelare la natura di queste onde radio. La notizia venne subito pubblicata sulla rivista britannica "Nature".Più recenti, invece, sono i dati raccolti dal satellite Fermi della Nasa, costruito in collaborazione con la Nasa, che, una volta pubblicati sulla rivista concorrente americana "Science", hanno confermato ciò che precedentemente vide Agile.Dopo che i satelliti hanno trasmesso i dati, gli astronomi si sono subito messi al lavoro al fine di stabilire cosa accade nella costellazione del Cigno. L'ipotesi più convincente è che all'interno di questa sorgente di onde radio, vi sia un micro-quasar (Quasi Stellar Radio Source) con delle caratteristiche tutte sue.Ad illustrare tali caratteristiche è Ronaldo Bellazzini, dell'INFN, il quale sostiene che si tratta di un minibuco nero. Una volta stabilito di cosa si trattasse, i ricercatori hanno calcolato il periodo orbitale che questo micro-quasar impiega per girare attorno alla stella madre. Bellazzini dice che Cygnus X-3 è il primo quasar galattico misurato con attendibilità.Patrizia Caraveo, responsabile INAF per l'uso dei dati della missione Fermi, sostiene che dopo trent'anni, e molte ipotesi, si è finalmente giunti alla conclusione di un mistero che pareva, fino a poco tempo fa, impenetrabile.Ed il responsabile dei programmi di osservazione dell'universo dell'ASI Enrico Flamini precisa che il fenomeno era già stato indagato in passato attraverso il satellite BeppoSax. Ma solo ora, grazie agli strumenti di AGILE, si è giunti a capire ed a spiegare ciò che in realtà nascondeva la sorgente di onde radio.Infine Marco Tavani, principal investigator di Agile, dice che il satellite italiano ha chiarito che nei periodi precedenti le emissioni radio, si verificavano altre emissioni di radiazioni ad alta energia. Il satellite Fermi ha riconosciuto delle radiazioni gamma aventi flusso modulato di 4,8 ore. Questa, dice sempre Tavani, era la prova conclusiva atta a sciogliere il mistero.
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