
Cosa non si fa pur di condividere uno scatto da brividi sui social? C'è chi rischia davvero di tutto, anche a costo di perdere la propria vita. Sono circa 170 le persone che ogni anno muoiono per selfie estremi. Da chi si sporge dai dirupi, burroni e grattacieli, a chi posa insieme ad animali non proprio innocui come orsi, squali o elefanti, a chi ancora guida con il telefonino o si ferma sui binari pochi istanti prima dell'arrivo di un treno. Il fenomeno non riguarda solo ragazzini. Nel calderone c'è davvero di tutto: coppie di sposi, gruppi di amici, madri di famiglia, ma anche uomini d'affari, militari in carriera e ingegneri.
Per "celebrare" le morti più scellerate dell'anno, negli Stati Uniti è stato pure istituito un premio, il Darwin Award, con il motto "la stupidità è un peccato mortale". L'ultima edizione ha premiato Ntizia Corral e Clarissa Miranda che volevano farsi un selfie panoramico durante una corsa di cavalli vicino all'aeoroporto di Chinipas in Messico. Le due si sono allontanate dall'ipodromo a bordo di un furgoncino, sconfinando nella pista dello scalo proprio nel momento in cui stava atterrando un aereo. L'ala destra del velivolo ha tranciato di netto l'abitacolo mentre le due erano in posa.
Alle nostre più vicine latitudini aveva particolarmente colpito il caso di un ragazzo sardo che, nell'intento di farsi un selfie preso il lago di Como, era caduto in acqua, senza più riaffiorare.
Più discutere aveva invece fatto il caso di un giovane beccato a farsi un selfie con il segno della V (vittoria) alla stazione di Piacenza, dove una donna, a cui è stata amputata una gamba, era appena stata investita da un treno. La polizia ferroviaria lo aveva fermato, intimandogli, dopo non poche proteste, di cancellare l'immagine. Un episodio, questo, che fortunatamente non ha avuto conseguenze letali, ma diciamo che il giovane non ha brillato per intelligenza...
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