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Marina Bassani ricorda Paolo De Benedetti
Marina Bassani ricorda Paolo De Benedetti
Marina Bassani ricorda Paolo De Benedetti
Redazione
7 anni fa
L'Amicizia Ebraico Cristiana di Lugano gli ha reso omaggio con il monologo “Se così si può dire..."

A Lugano Marina Bassani ricorda Paolo De Benedetti nel suo monologo “Se così si può dire...". Così l’Amicizia Ebraico Cristiana di Lugano ha voluto rendere omaggio a Paolo De Benedetti, il 28 gennaio 2018, in collaborazione con l’Associazione Biblica della Svizzera Italiana.

"Io quest’incontro l’avrei titolato Il coraggio di.." Ci vuole coraggio per dedicare un intero monologo a un personaggio così “modesto” e schivo come Paolo De benedetti. Ci vuole coraggio e affetto. Il monologo di Marina Bassani infatti dura quasi un’ora e per tutto quel tempo lei ricorda non solo il pensiero di Paolo De Benedetti e la sua immensa cultura, ma soprattutto la sua generosità, la sua umanità, la sua gentilezza. La sua unicità.

"La sua unicità. Il coraggio di essere buono. Questa parola un po’ fuori moda, ma di cui ci sarebbe tanto bisogno... Il coraggio di non escludere", ricorda Marina. "De Benedetti sfugge ad ogni etichetta, corrente o categoria. Teologo, biblista, maestro, redattore, poeta, narratore, ebreo di origine, cristiano nella pratica, giudeocristiano per vocazione. Il coraggio di sapersi commuovere e piangere. Il coraggio di provare compassione, non solo per gli uomini, ma anche per gli animali".

Il coraggio, da parte di uno studioso e un erudito come lui, di scrivere, fra gli altri, un libro dal titolo La Teologia degli Animali. Questi animali, di cui era attorniato, che tanto gli davano e tanto lo consolavano. Diceva: “Tra i misteri del mondo, accanto al mistero della sofferenza del giusto, c’è, ancora più misterioso, quello della sofferenza degli animali, che non hanno la capacità della malizia, seguono l’uomo nella sua rovina, continuano a soffrire con l’uomo, e lo venerano come Dio.”

Ma non era avulso dal mondo De Benedetti. Ha collaborato a lungo con la casa editrice Bompiani, ha diretto l’enciclopedia europea Garzanti, ha partecipato molto spesso alla trasmissione radiofonica Uomini e Profeti su Rai3. Amava Il Paradiso di Dante, ma aveva anche un grande senso dell’ironia e si divertiva a scrivere delle piccole poesie nonsense, dei limerick come questo: "C’era un vecchio di Lambrugo che mangiava pane e sugo.
 Quando n’ebbe pien lo stomaco si pentì e si fece monaco quell’ascetico vecchio di Lambrugo".

Lo conoscevano bene gli intellettuali italiani, che si rivolgevano a lui per risolvere dubbi sui testi biblici o sulla lingua ebraica. Distribuiva il suo sapere con grande generosità. Umberto Eco gli ha dedicato una divertentissima poesia, com’era nel suo stile. Il coraggio di dialogare e litigare con Dio. Il riv, la disputa con Dio, nella tradizione ebraica è un imperativo! E faceva degli esempi, raccontando storielle chassidiche, così piene di umanità, ironia ma anche tanto amore.

Questo recital è stato proposto a Lugano dall’Amicizia Ebraico Cristiana, nella sala del Centro Evangelico. Marina Bassani l’ha presentato con grande bravura e naturalezza, ma soprattutto col cuore, si capiva che parlava di una persona che aveva conosciuto e ammirato, lo ricordava con gratitudine e simpatia. E chi meglio di Paolo De Benedetti incarna il concetto di amicizia ebraico cristiana?

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