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L'ipertensione nell'anziano
Redazione
17 anni fa
E’ un grave errore considerare l’ipertensione arteriosa nell’anziano una naturale condizione fisiologica

E’ un grave errore considerare l’ipertensione arteriosa nell’anziano una naturale condizione fisiologica. L’ipertensione arteriosa è la principale causa di ictus cerebrale e di scompenso cardiaco; rappresenta inoltre una delle principali cause nell’insorgenza di cardiopatia ischemica, di insufficienza renale e di arteriopatia periferica. E la stessa European Society of Hypertension (Esh) non prevede una differenziazione di età a livello patologico; basti pensare che tanto in età avanzata, quanto in età più giovane, i parametri di ipertensione sono sempre e comunque 140/90mmHg. La stessa diagnosi è la medesima sia per giovani che per persone anziane. A cambiare è però l’intervento terapeutico, una persona in condizioni maggiormente precaria ha infatti bisogno di una terapia graduale; il dosaggio farmacologico andrà infatti aumentato progressivamente e attentamente. In più bisogna scegliere se intraprendere o meno un trattamento antipertensivo e quale, la scelta dipende da diversi fattori che devono riflettere il profilo di rischio cardiovascolare del soggetto; ma quali sono tali fattori? Da considerare sono: i valori di pressione arteriosa; se sono presenti altri fattori di rischio cardiovascolare; se sono presenti danni agli organi; se vi è la presenza di diabete o patologie correlate; se sono presenti altre malattie non di tipo cardiovascolare. Una volta iniziata una terapia, è molto importante darle seguito, evitando dunque di cambiarla troppo spesso. Nella maggior parte dei casi, la terapia dell’anziano deve essere mirata ad abbassare il livello di pressione arteriosa sotto i famosi 140/90mmHg. Ma c’è un problema rappresentato dal fatto che è ancora sconosciuto quanto sia effettivamente possibile ridurre la pressione diastolica nell’anziano, specie se si tratta di ipertensione sistolica isolata; infatti sono diversi i pazienti che, per ottenere un controllo della pressione adeguato, devono assumere due o più farmaci. Un altro problema, molto più grave, è rappresentato dal fatto che molti pazienti scelgono di non seguire determinate norme comportamentali consigliate dal medico: non assumono i farmaci prescritti; se questi sono assunti, in molti casi, il paziente non segue la giusta posologia, modificandola di propria iniziativa (errore veramente grave); oppure, una volta che si sentono meglio, decidono di sospendere il trattamento, considerandolo inutile. Un consiglio da dare sia ai giovani che agli anziani è quello di evitare questi comportamenti scorretti, in quanto possono portare a conseguenze nettamente più gravi della malattia stessa.

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