
A dieci anni dalla morte, Martin Scorsese ha deciso di dirigere un film incentrato sulla vita di uno dei divi più acclamati di sempre: Frank Sinatra. A sostenere il progetto c’è anche la figlia di Sinatra, Tina: “Marty è un amico, ha spiegato l’illustre figlia d’arte, e ha sempre voluto fare un film su papà. Mi fido ciecamente di lui”. Tina Sinatra produsse nei primi anni Novanta una miniserie dedicata al padre “Sinatra”, e ora dichiara che solo Scorsese sarebbe in grado di poter raccontare in modo veritiero la vita del mitico interprete di “My Way”. Frank Sinatra oltre ad essere tra gli interpreti canori più amati di sempre fu anche un attore e un uomo amatissimo dalle più belle donne del tempo, Lauren Bacall, Marilyn Monroe e Grace Kelly, solo per citarne alcune. Inoltre la storia personale di Frank spesso s'intrecciò con la storia politica degli Stati Uniti. Grazie alla presa "magnetica" che aveva sui numerosissimi ammiratori potè influenzare, in diversa misura, perfino le elezioni americane. E’ quindi il ritratto di un uomo corteggiato da splendide donne e potenti uomini quello che Scorsese si prepara a girare. Ciò che però tanti si chiedono è come il regista di “Quei bravi ragazzi” affronterà, nel film, lo scottante tema dei legami tra la mafia e "The Voice". Voci sempre smentite dal cantante ma tanto forti da aver perfino inspirato il personaggio di Johnny Fontane nel leggendario “Il Padrino”. Ecco un siparietto tra Groucho Marx e Frank Sinatra (1951) SKA
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata