Cambiamenti climatici
La siccità fa emergere tesori nascosti
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La grave siccità che sta colpendo l'Europa in queste settimane ha fatto venire alla luce tesori sommersi da tempo. Tra di questi: bombe inesplose, rovine di un antico ponte imperiale, la "Stonehenge spagnola" e villaggi fantasma.

In queste ultime settimane l’Europa è stata colpita da alte temperature e mancanza di pioggia, causando non solo evacuazioni e morti, ma anche una grave siccità. Fiumi e laghi hanno visto così il loro livello diminuire drasticamente, provocando seri problemi alla navigazione, ma non solo. L’abbassamento del livello dell’acqua e la siccità hanno infatti permesso di rivelare la presenza di tesori sommersi da tempo. 

Fiume Elba, le “pietre della fame”

A causa del basso livello dell’acqua, sulle rive del fiume Elba, che dalla Repubblica Ceca passa attraverso la Germania, sono emerse le cosiddette “pietre della fame”. Incise secoli fa durante periodi di siccità, queste pietre non solo commemorano i periodi aridi del passato, ma vogliono anche avvertire le generazioni future sulla carestia imminente attraverso messaggi quali “abbiamo pianto, piangiamo e piangerete” oppure “se mi vedi piangi”. Alcune di queste rocce sono state ritrovate anche sulle rive del fiume Reno, della Mosella francese e sul fiume tedesco Weser. Finora un totale di 25 “pietre della fame” è riemerso in tutta Europa.

Serbia, resti di navi della seconda guerra mondiale

La grave siccità che ha toccato l’Europa quest’estate ha fatto riemergere dal fiume Danubio i resti di più di 20 navi da guerra tedesche piene di esplosivo e affondate durante la seconda guerra mondiale, vicino alla città portuale serba di Prahovo. Queste navi facevano parte delle centinaia che tentarono di risalire il fiume per sfuggire all’avanzata dei sovietici e che furono in seguito fatte abissare dai tedeschi stessi. Attualmente, i relitti rendono difficoltoso il commercio tra Serbia e Ungheria.

Italia, bombe inesplose e la chiatta della Seconda Guerra Mondiale

Nel mese di luglio circa 3'000 persone hanno dovuto essere evacuate da Borgo Virgilio, villaggio lombardo vicino a Mantova. Il motivo? Gli esperti dovevano rimuovere e far esplodere una bomba di 450 kg risalente alla Seconda Guerra Mondiale, rinvenuta sulle rive del fiume Po da alcuni pescatori e precedentemente sommersa dall’acqua. A causa della siccità, dal Po sono emersi anche un cingolato utilizzato dalle truppe tedesche durante il secondo conflitto mondiale, così come una chiatta utilizzata per il trasporto merci e affondata dai nazisti nello stesso periodo.

Roma, le rovine di un antico ponte imperiale

A Roma, invece, il basso livello del fiume Tevere ha fatto emergere le rovine di un antico ponte di età imperiale, chiamato Ponte Neroniano o Trionfale, probabilmente costruito dall'imperatore Nerone intorno al 50 d.C. Sebbene sia sempre stato possibile vedere una piccola parte delle rovine durante precedenti periodi di “acqua bassa”, attualmente si può osservare una parte molto più grande della struttura.

Spagna, la "Stonehenge spagnola"

A causa della siccità, un cerchio di pietre preistorico, soprannominato la “Stonehenge spagnola” è emerso dal bacino di Valdecanas, situato nella provincia centrale di Caceres, in Spagna. Ufficialmente chiamato “Dolmen di Guadalperal” e probabilmente risalente al 5000 a.C., il cerchio di pietre fu scoperto da un archeologo nel 1926, ma scomparve nel 1963, quando l’area fu allagata per permettere lo sviluppo di un progetto rurale. Da allora è stato possibile ammirare la “Stonehenge spagnola” solamente quattro volte.

© Twitter Giorgio Grandi
© Twitter Giorgio Grandi

Galizia, il “villaggio fantasma”

In Galizia, al confine con il Portogallo, a causa dell’assenza di precipitazioni e l’aumento delle temperature, un "villaggio fantasma” è riapparso. Il villaggio di Aceredo era stato sommerso nel 1992 per far posto ad un bacino idrico e i 250 residenti erano stati trasferiti altrove. Alcuni dei suoi ex residenti sono tornati recentemente a osservare agli edifici in rovina.

Inghilterra, i giardini elisabettiani

Nell'Inghilterra sud-occidentale, più precisamente al Lydiard Park di Swindon, tracce di alcuni giardini del XVII secolo sono apparse dopo che le alte temperature hanno bruciato l'erba, rivelandone così le impronte nel terreno sottostante. Questi giardini elisabettiani un tempo avevano una superficie di 260 acri e comprendevano anche un canale.

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