
Basta un piatto di spaghetti, e sei felice. Al contrario di quanto si possa pensare, non è un modo di dire: i nutrizionisti, infatti, hanno determinato che la pasta porta benefici sia a livello fisico, che a livello psicologico. Come spiega Mauro Defendente Febbrari, esperto in malattie del metabolismo e Nutrizione Chimica, ciò è possibile in quanto la pasta contiene il triptofano. Il triptofano è un amminoacido che una volta entrato in circolo si trasforma in serotonina (conosciuto anche come ormone della felicità). La Dr.ssa Maria Gabriella Carfora spiega, inoltre, che da alcuni dati scientifici è emerso che seguire una dieta totalmente priva di carboidrati, a lungo andare, porta a depressione, irritabilità ed insonnia. Ma, come spiega il Prof. Giorgio Calabrese, docente di alimentazione e nutrizione umana all’Università Cattolica S. Cuore di Piacenza e membro dell’Authority europea sulla sicurezza alimentare, vi sarebbero altri problemi legati a una dieta priva di carboidrati: infatti se questi vengono tolti a favore di una dieta maggiormente ricca di proteine, possono insorgere problemi ai reni e al cuore. Tramite un buon piatto di pasta, invece, aiuterebbe ad avere un giusto apporto di carboidrati, permettendo anche una più lenta secrezione di insulina, fornendoci così un’ulteriore difesa contro l’obesità. E proprio a coloro che sono in pensiero per la linea, il medico dietologo Primo Vercilli spiega che un piatto di pasta scondita da 100g (che fornisce circa 350 calorie), non può essere considerato un rischio per la linea. Sempre il Dr. Vercilli ci dice inoltre: “Che la pasta faccia ingrassare è un luogo comune che va sfatato. Analizzando le caratteristiche nutrizionali della pasta, è da sottolineare poi che l’amido (che costituisce la percentuale più alta dei carboidrati presenti nel prodotto) è una fonte energetica ottimale, ed è di elevatissima digeribilità”. E a questo punto non resta che dire: “Buon appetito.”
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