
Cambio di tendenza per il lifting: nonostante la richiesta sempre maggiore per interventi mini-invasivi e con cicatrici invisibili, per spianare le rughe stanno tornando in auge gli interventi chirurgici. A riscoprire il bisturi, in particolare, sono i 'baby boomers', la generazione nata nel periodo di prosperita' economica del secondo dopoguerra, che non solo e' sempre piu' propensa ad andare sotto i ferri per dimostrare qualche anno in meno, ma che lo abbina a filler iniettabili come il botulino per ottenere risultati piu' duraturi. E' la nuova tendenza emersa al Convegno internazionale sulla Chirurgia orbito-palpebrale e del terzo superiore del volto che si e' svolto oggi a Bologna, durante il quale si e' parlato dell'impiego della tossina botulinica nel periodo immediatamente post-operatorio. In combinazione, quindi, con il bisturi e non in sostituzione come avveniva tempo fa. Negli Stati Uniti, secondo i dati resi noti dall'American Society of Plastic Surgery (Asps), i lifting al viso sono aumentati del 14% nel 2007 tra gli ultraquarantenni, con oltre 116.000 interventi durante lo scorso anno. Un dato in controtendenza, visto che dal 2000 il numero dei lifting era sempre andato diminuendo. ''In Italia la situazione e' analoga a quella statunitense - afferma il chirurgo plastico Alessandro Gennai - Gli ultraquarantenni si sono resi conto che botulino e filler sono validi alleati contro l'invecchiamento, in quanto bastano una semplice iniezione e poche ore per dimostrare qualche anno in meno, ma non sono certo la soluzione per spianare rughe profonde o per risolvere definitivamente la questione. Sono invece ottimi alleati dopo il lifting, per garantire risultati piu' duraturi; per questo ricevo sempre piu' richieste per iniezioni di botulino nella fase postoperatoria''. ''Il lifting endoscopico e' tutt'oggi la tecnica regina per ringiovanire la parte alta del volto - aggiunge Gennai - E' l' approccio ideale per restituire i volumi dolci della giovinezza, in quanto si basa su una filosofia diversa rispetto al lifting tradizionale, dove cicatrici invisibili, mini invasivita' e risultati naturali sono le parole d'ordine''. Gennai ha avuto modo di confrontarsi con il 'maestro' Nicanor Isse, chirurgo plastico che negli anni Novanta ha introdotto la tecnica endoscopica nella chirurgia plastica. Senza che sia necessario tagliare i capelli, vengono eseguite sulla sommita' della fronte 4 o 5 incisioni di un centimetro e mezzo, che non lasciano cicatrici. Da qui viene introdotta una piccola telecamera di 4 mm di diametro che riproduce su un monitor la visione di quanto accade sotto la pelle, consentendo cosi' di riposizionare, con l'ausilio di microstrumenti, i tessuti profondi con maggiore precisione e fissarli con fili e gancini frontali riassorbibili. Le caratteristiche del viso restano inalterate e grazie al lipofilling, ossia l'innesto di tessuto adiposo precedentemente prelevato da altre parti del corpo, si ridonano i volumi del viso giovanile. L'uso dell'endoscopia - e' stato sottolineato al convegno - offre molti vantaggi: cicatrici limitate e tutte celate tra i capelli; nessuna incisione sul viso e nessuna resezione cutanea; tempi di guarigione piu' rapidi; assenza di complicanze legate alla cicatrizzazione e al trofismo della cute; minori rischi di lesioni nervose e vascolari; risultato piu' naturale. Fonte: yahoo.it
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