
Sempre meno camici bianchi in Svizzera. Al punto che, entro il 2030, il 30% delle visite non saranno più garantite. E a mancare saranno soprattutto i medici di famiglia. Sono i risultati di uno studio commissionato dall'Osservatorio svizzero della salute (Obsan) e realizzato dall'Istituto universitario di medicina sociale e preventiva di Losanna. Con il progressivo invecchiamento della popolazione, la domanda di prestazioni mediche ambulatoriali è destinata ad aumentare. Mentre il numero di medici diminuisce, secondo il rapporto dell'Obsan.Queste due tendenze opposte rischiano di provocare uno squilibrio notevole tra l'offerta e la domanda. L'Istituto di Losanna ha previsto l'evoluzione della medicina ambulatoriale. Con 36,1 milioni di consultazioni l'anno, tra il 2001 e il 2006 il numero di visite ambulatoriali effettuate negli studi medici sul territorio nazionale è rimasto però più stabile. Nel 60% dei casi si trattava di visite svolte dai medici di famiglia, nel 30% di consultazioni per persone di oltre 65 anni. Stando alle previsioni dell'Ufficio federale di statistica, tra il 2005 e il 2030 gli over 65 passeranno da 1,2 milioni a 2 milioni di persone. Se i comportamenti della popolazione per quanto riguarda le visite resteranno le stesse, l'effetto demografico potrebbe generare un incremento del numero di visite mediche del 12%. Nello stesso lasso di tempo, il numero di medici che lavorano in uno studio si ridurrà dell'8% e la loro produzione scenderà a 28,8 milioni di visite nel 2030 (36,1 milioni nel 2005). Ciò significa che il 29% delle consultazioni non potrà più essere assicurato. La riduzione della produzione prevista per il 2030 si spiega tra l'altro con la sempre maggiore presenza di donne nella professione, il pensionamento di numerosi medici e le limitazioni che caratterizzano sia l'ammissione agli studi in medicina sia l'apertura di nuovi studi. Le tendenze osservate nei vari settori della medicina, da quella generica a quella specializzata, alla chirurgia e alla psichiatria, ad eccezione della pediatria e della ginecologia, sono molto simili. Ciononostante il problema sarà particolarmente sentito nella medicina di famiglia.Adnkronos Salute/Ats
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